Con la Finalissima – la Supercoppa per Nazionali organizzata da UEFA e CONMEBOL – persa per 3-0 con l’Argentina a Wembley, Giorgio Chiellini ha toccato quota 117 presenze con la maglia dell’Italia, salutando gli Azzurri dopo ben diciotto anni. Dal debutto avvenuto il 17 novembre 2004 a Messina, nell’amichevole vinta 1-0 con la Finlandia, al 1 giugno 2022 a Londra, il difensore toscano ha scritto importanti pagine di storia della Nazionale.
Giorgio Chiellini in azione nella Finalissima con l’Argentina a Wembley: per lui 117 presenze in Nazionale.
Tra le tante, in particolare, spicca l’Europeo vinto la scorsa estate, da capitano e da protagonista assoluto. Un torneo in cui Chiellini ha messo in mostra il meglio del proprio repertorio, facendosi apprezzare per temperamento e determinazione e risultando il principale punto di riferimento di una squadra talentuosa ma in gran parte giovane e inesperta. 38 anni da compiere il prossimo 14 agosto, lo stesso giorno in cui prenderà il via il primo campionato di Serie A in cui non sarà presente dal 2003-2004, quando era in Serie B col Livorno, Chiellini è rimasto in campo per tutto il primo tempo, dando tutto se stesso per provare a limitare Messi e compagni.
Chiello non si risparmia mai, lotta su ogni pallone e ci tiene a lasciare la Nazionale nel migliore dei modi, ma per gli Azzurri non è serata. Il primo tempo, dominato in lungo e in largo dall’Albiceleste, si chiude sul 2-0 per i campioni del Sudamerica, a segno al 28’ con Lautaro Martínez su assist di Messi e nel recupero con Di María. Nel finale di ripresa, poi, Dybala cala il tris. L’avventura di Chiellini con l’Italia, dunque, si chiude con una sconfitta amara che certifica un momento tutt’altro che semplice per gli Azzurri.
Duello tra Chiellini e Leo Messi, capitani di Italia e Argentina. I due non si erano mai affrontati in Nazionale.
Nel post Europeo, infatti, gli uomini di Roberto Mancini hanno vinto appena tre partite su dieci, con Lituania (qualificazioni ai Mondiali), Belgio (finale terzo e quarto posto Nations League) e Turchia (amichevole), segnando tredici gol e subendone undici. Un ruolino di marcia tutt’altro che incoraggiante, ma che di certo non può scalfire quanto fatto da Chiellini nel corso dei suoi diciotto anni di militanza in azzurro.
Il classe ‘84 chiude la sua esperienza con la maglia della Nazionale con 117 presenze (quarto posto all-time a pari merito con De Rossi, dietro soltanto a Buffon, Cannavaro e Maldini) e 8 reti. La sua fascia da capitano passerà sul braccio dell’amico e compagno di mille battaglie Leonardo Bonucci, che erediterà il ruolo anche alla Juventus, in virtù dell’addio del vice capitano Dybala. Sarà lui, dunque, a guidare i bianconeri e gli Azzurri in una fase piuttosto particolare, con entrambe le squadre chiamate a rilanciarsi il prima possibile dopo un anno molto complicato.
L’ultima maglia indossata da Chiellini in Nazionale, con cui ha debuttato il 17 novembre 2004, a 20 anni, con Lippi commissario tecnico.
Lo scorso 11 luglio, Chiellini decise di prolungare il ritiro e rinnovare il contratto con la Juventus per disputare il Mondiale 2022. La rassegna iridata avrebbe rappresentato la chiusura del cerchio ideale per l’arcigno difensore, ma l’Italia ha clamorosamente mancato l’appuntamento con la qualificazione alla fase a eliminazione diretta per la seconda edizione consecutiva e il numero 3 azzurro ha dovuto rivedere i suoi piani.
Dopo una stagione contrassegnata da svariati acciacchi fisici, ma anche e soprattutto da prestazioni sempre maiuscole nelle gare in cui ha avuto modo di scendere in campo, Chiellini ha così deciso di salutare prima la Juventus, poi la Nazionale. Il suo futuro è negli Stati Uniti d’America, più precisamente in quel di Los Angeles. Chiello ha infatti deciso di provare un’esperienza di carriera e di vita totalmente inedita e firmerà col Los Angeles FC, militante in Major League Soccer. Quando appenderà gli scarpini al chiodo tornerà alla Juve, ma nei panni di dirigente.
Giorgio Chiellini sorridente prima della Finalissima. Due sconfitte in due partite contro l’Argentina in carriera per il classe ‘84.
Numerose le sue gare memorabili con la maglia dell’Italia. Le prime volte, naturalmente, occupano un posto speciale. Il 17 novembre 2004 fa il suo esordio assoluto, subentrando nell’amichevole vinta 1-0 con la Finlandia a Messina, sotto la guida di Marcello Lippi. Sempre con quest’ultimo disputa la sua prima gara da titolare il 26 marzo 2005 a San Siro (Italia-Scozia 2-0 valevole per le qualificazioni ai Mondiali 2006) e debutta ai Mondiali il 14 giugno 2010 a Città del Capo (1-1 col Paraguay), mentre con Roberto Donadoni segna il suo primo gol contro le Fær Øer (3-1 il 21 novembre 2007) e fa la sua prima apparizione agli Europei il 13 giugno 2008, nel match pareggiato 1-1 con la Romania.
Con l’arrivo di Cesare Prandelli (estate 2010), Chiellini diventa definitivamente uno dei pilastri della Nazionale. Il 14 novembre 2012, in occasione dell’amichevole persa 2-1 con la Francia al Tardini di Parma, indossa per la prima volta la fascia da capitano, e il 27 giugno 2016, con Antonio Conte in panchina, apre le marcature nell’ottavo di finale di Euro 2016 vinto 2-0 con la Spagna di Del Bosque campione d’Europa in carica.
Capitan Giorgio Chiellini con la coppa dell’Europeo vinto l’11 luglio scorso contro l’Inghilterra a Wembley.
Resta imprescindibile con Ventura, ma è con Mancini che King Kong ritorna ai fasti di un tempo e ritrova certezze che sembravano ormai smarrite, al pari dei suoi compagni. Chiellini, infatti, è il principale volto del cosiddetto Rinascimento Azzurro col Mancio in panchina. Gli Azzurri dominano le qualificazioni a Euro 2020 e vincono il torneo contro ogni pronostico, poco più di tre anni dopo il mancato approdo al Mondiale del 2018 in Russia. Momenti più o meno belli, cadute e risalite, battaglie emozionanti e imprese indimenticabili: la storia di Chiellini con la Nazionale è tutto ciò e molto altro. Non sarà affatto semplice lasciarsela alle spalle.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Profilo Twitter Nazionale italiana
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