A Wembley va in scena l’ultimo atto di Euro 2020, con l’attesissima finale che mette di fronte i padroni di casa dell’Inghilterra e l’Italia. Gli inglesi tornano a disputare una finale a distanza di ben 55 anni dal 4-2 rifilato alla Germania Ovest nel Mondiale casalingo del 1966, unico successo degno di nota nella storia della Nazionale dei Tre Leoni, mai capace di andare oltre le semifinali tra Europei (1968 e 1996), Mondiali (1990 e 2018) e Nations League (2019).
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Gli Azzurri, invece, hanno disputato ben tre finali nelle ultime sei edizioni degli Europei (2000, 2012 e, appunto, 2021), risultando così la squadra con maggiori apparizioni in finale degli ultimi vent’anni (superate Spagna, Portogallo e Francia, ferme a quota 2). Italia e Inghilterra si sono affrontate 27 volte nel corso della loro storia (mai in una finale di un torneo), con 9 vittorie per la nostra Nazionale, 10 pareggi e 8 vittorie per gli inglesi, di cui ben sette in amichevole e una in un match valevole per le qualificazioni ai Mondiali.
Tra Europei e Coppa del Mondo, è netto il dominio degli Azzurri, capaci di vincere quattro gare su quattro, di cui tre ai tempi regolamentari (1-0 a Euro 1980, 2-1 ai Mondiali 1990 e medesimo risultato ai Mondiali 2014) e una per 4-2 ai rigori, a Euro 2012, dopo lo 0-0 maturato tra i tempi regolamentari e supplementari.
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Gli inglesi arrivano alla finalissima di Wembley dopo aver battuto, nell’ordine, Germania (2-0 agli ottavi), Ucraina (4-0 ai quarti all’Olimpico di Roma) e Danimarca (2-1 ai supplementari in semifinale), giocando ben cinque partite su sei nel prestigioso tempio del football (sei su sette considerando la finale con l’Italia). Gli Azzurri, dal canto loro, sono reduci dai successi con Austria (2-1 agli ottavi a Wembley), Belgio (2-1 ai quarti a Monaco di Baviera) e Spagna (4-2 ai calci di rigore dopo l’1-1 tra tempi regolamentari e supplementari).
Southgate, che deve fare a meno dell’infortunato Foden, passa al 3-4-1-2, con Walker, Stones e Maguire in difesa, Rice e Phillips in mezzo al campo, Trippier e Shaw sulle corsie laterali e Mount e Sterling alle spalle dell’unica punta Kane. Mancini, invece, conferma l’undici titolare con cui ha eliminato le Furie Rosse in semifinale, con Donnarumma tra i pali, Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini e Emerson in difesa, Verratti, Jorginho e Barella a centrocampo e Chiesa, Immobile e Insigne in attacco.
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In avvio di gara, l’Inghilterra trova immediatamente il vantaggio con Shaw, che con un sinistro di prima batte Donnarumma da pochi passi, sfruttando al meglio un assist dalla destra di Trippier. Gli Azzurri provano a reagire con un tentativo di Insigne su punizione, ma il nostro giro palla risulta sterile e improduttivo e gli inglesi resistono alla grande, mettendoci in gran difficoltà con un pressing asfissiante e ripartenze in contropiede che spesso e volentieri fanno tremare la nostra retroguardia. Nel finale della prima frazione di gioco, Chiesa sfiora il gol del pareggio con un destro da lontano che termina di poco a lato alla sinistra di Pickford.
Nella ripresa, la prima occasione per l’Italia è un calcio di punizione di Insigne che termina di poco sul fondo. Poco dopo l’ora di gioco, Chiesa entra in area, si accentra e calcia col destro, trovando la respinta di Pickford. La risposta inglese è in un colpo di testa di Stones sugli sviluppi di un corner battuto dalla sinistra, con Donnarumma che devia in angolo. Al 67’, gli Azzurri trovano il pareggio sugli sviluppi di un angolo dalla destra, con un tap in vincente di Bonucci che pone fine all’imbattibilità inglese. La pressione dell’Italia aumenta e il copione cambia completamente rispetto al primo tempo, con gli Azzurri a tenere in mano il pallino del gioco e creare maggiori pericoli, che tuttavia non sortiscono gli effetti sperati. La gara termina dopo 6’ di recupero sul punteggio di 1-1, si va dunque ai tempi supplementari: per entrambe le squadre, si tratta della seconda volta consecutiva.
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Al 96’, Philipps ci prova con un destro di prima da fuori area, con la palla che termina a lato, non impensierendo più di tanto Donnarumma. Nel finale del primo supplementare, una discesa di Emerson sulla sinistra non trova né Bernardeschi né Belotti, appostati nel cuore dell’area e anticipati da Pickford. Dopo 120’, si va ai calci di rigore, dove risultano decisivi gli errori di Rashford, Sancho e Saka, che decretano il ko degli inglesi e rendono vano il rigore sbagliato da Belotti. Successo incredibile per l’Italia, che torna a vincere l’Europeo dopo ben 53 anni e due finali perse, mentre per l’Inghilterra continua la maledizione dei trofei che dura dal 1966.
Dennis Izzo
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