Dopo la bella vittoria per 2-1 ai danni del Belgio a Monaco di Baviera, l’Italia torna a Wembley per affrontare la Spagna nella semifinale di Euro 2020. Un duello a dir poco affascinante e prestigioso, la cui parola chiave è equilibrio. Tra amichevoli, Mondiali, Europei, Confederations Cup, Olimpiadi e qualificazioni agli Europei e ai Mondiali, infatti, le due squadre si sono sfidate ben 37 volte nel corso della loro storia, con 11 vittorie a testa e 15 pareggi.
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L’ultimo successo degli Azzurri risale al 2-0 maturato negli ottavi di Euro 2016, grazie alle reti di Chiellini e Pellè, mentre l’ultima vittoria spagnola coincide con il confronto più recente tra le due squadre, ossia l’amarissimo 3-0 incassato a Madrid il 2 settembre 2017, nel match valevole per le qualificazioni ai Mondiali 2018, preludio di ciò che sarebbe accaduto pochi mesi più tardi, con la sconfitta per mano della Svezia nello spareggio per accedere alla Coppa del mondo in Russia.
Un solo cambio, peraltro obbligato, per Roberto Mancini rispetto all’undici titolare che ha sconfitto il Belgio ai quarti di finale, con Emerson Palmieri che rileva l’infortunato Spinazzola sulla corsia di sinistra. Luis Enrique, invece, apporta delle modifiche alla formazione che ha superato la Svizzera ai calci di rigore, con Morata in panchina e Oyarzabal dal 1’, Garcia al posto di Pau Torres al centro della difesa e Dani Olmo in luogo dell’acciaccato Sarabia.
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Nel primo tempo, la Spagna prova a imporre sin da subito il proprio gioco, basato su un dominio incessante del possesso palla. Dopo poco meno di un quarto d’ora, Oyarzabal si ritrova a tu per tu con Donnarumma ma non riesce a controllare il pallone, quindi Ferran Torres ci prova da fuori, senza successo. Col passare dei minuti, l’Italia prende fiducia: la più grande occasione per gli Azzurri capita sui piedi di Immobile, che riceve da Emerson e appoggia per Barella a porta sguarnita, col centrocampista che viene anticipato. Al 25’, ghiotta chance per le Furie Rosse, con Dani Olmo che calcia a botta sicura in area: decisiva la respinta di Donnarumma, che salva il risultato. Nel finale, Insigne appoggia per Emerson, il cui tentativo di sinistro colpisce l’incrocio.
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La ripresa inizia con una buona occasione per Busquets, che calcia di poco alto su suggerimento di Oyarzabal, e per Chiesa, il cui tentativo di destro trova la risposta di Unai Simón in due tempi. Al 58’, Oyarzabal ci prova con un sinistro potente dalla distanza, ma Donnarumma blocca. Pochi minuti più tardi, l’Italia trova il gol del vantaggio: Insigne lancia Immobile, l’attaccante della Lazio viene anticipato ma Chiesa raccoglie il pallone, rientra sul destro e fulmina Unai Simón con un gran destro, siglando il suo secondo gol in questo Europeo. Al 68’, proprio Chiesa serve un gran pallone a Berardi, che calcia col destro ma trova la respinta dell’estremo difensore spagnolo. A 10’ dal termine, Morata si ritrova a tu per tu con Donnarumma e lo batte col sinistro, riportando il risultato in parità.
Mancini prova a scuotere i suoi gettando nella mischia Belotti e Locatelli, ma il risultato non si cambia. I tempi regolamentari si concludono sull’1-1, si va dunque ai supplementari. Nel primo extra time, la Spagna prova ad assediare l’Italia, ma la retroguardia azzurra resiste. Al 110’, Berardi mette in rete in posizione irregolare. È l’unica occasione degna di nota dei supplementari, che non bastano a decretare un vincitore.
⏱️ FT – Extra time it is…#ITAESP 1️⃣-1️⃣#ITA #Azzurri #VivoAzzurro pic.twitter.com/7O4Z4KVtpS
— Italy ⭐️⭐️⭐️⭐️ (@azzurri) July 6, 2021
Ai rigori, risultano decisivi gli errori di Dani Olmo e Morata per la Spagna, mentre per gli Azzurri sbaglia soltanto Locatelli. Il penalty della vittoria lo trasforma Jorginho, che con una calma olimpica mette a sedere Unai Simon. L’Italia raggiunge la finale per la quarta volta nella sua storia, mentre per la Spagna si tratta della prima eliminazione in semifinale dopo le vittorie nel 2008 e nel 2012. La Nazionale affronterà la vincente della sfida tra Inghilterra e Danimarca nella finalissima in programma domenica 11 luglio, sempre a Wembley.
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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