BOLOGNA – Il 20 maggio 2012 è una data che riporta alla mente pessimi ricordi. Alle quattro del mattino circa, è stata registrata la scossa sismica più intensa del terremoto che, in quei giorni, colpì Emilia, Lombardia e Veneto. Nove giorni dopo un’ulteriore scossa di magnitudo 5,8 della scala Richter, ebbe il suo epicentro nella zona compresa fra Mirandola, Medolla e San Felice sul Panaro. 27 sono state le vittime nei due giorni.
Ma perché rivangare una vicenda che provoca soltanto dolore? Perché, finalmente, è stata approvata una norma, all’interno del decreto legge 78 risalente al 19 giugno, che consente l’utilizzo di nuove risorse per gli Enti locali colpiti dal sisma tre anni or sono. Il lavoro degli amministratori dell’Emilia-Romagna ha consentito di sbloccare circa venti milioni di euro, altrimenti vincolati al rispetto del patto di stabilità interno. I finanziamenti, originati da rimborsi di diverse polizze assicurative, saranno utilizzati da Comuni e Province per ripristinare edifici danneggiati dal sisma. I criteri di ripartizione dei fondi sono stati definiti tramite un accordo fra sindaci e presidenti di Provincia, i quali hanno optato per la seguente suddivisione: 7,9 milioni di euro al modenese, 5,2 al ferrarese, 1,5 alla provincia di Reggio Emilia e 5,2 al Bolognese (di cui 726 mila euro alla sola Città metropolitana di Bologna).
Gli assessori regionali al Bilancio Emma Petitti e alla Ricostruzione Palma Costi esultano per il risultato: «È un risultato importante, ottenuto grazie al lavoro fatto insieme a Comuni, Province e Regione. Gli spazi finanziari assegnati ai comuni e alle province consentiranno l’avanzamento o il completamento degli interventi su edifici pubblici come municipi, scuole, chiese e cimiteri già inseriti nei Piani attuativi del commissario delegato alla ricostruzione». Sui tempi di assegnazione così rapidi – addirittura due mesi prima della scadenza ufficiale (30 settembre) – Costi e Petitti precisano che: «Un’assegnazione così tempestiva consente agli Enti locali un’efficace pianificazione della spesa per gli interventi di ripristino, ricostruzione o per le opere di adeguamento sismico agli edifici pubblici danneggiati».
Lorenzo Guasco
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