In seguito alla candidatura di Roberto Vannacci alle elezioni europee, il generale si trova nuovamente al centro della bufera per un’affermazione durante un’intervista a La Stampa.
Il già noto generale Vannacci è stato candidato alle elezioni europee con la lista della Lega. Il vicepremier e ministro dei trasporti Matteo Salvini ne ha dato notizia in occasione della presentazione del suo libro “Controvento. L’Italia che non si arrende” a Milano. La fama del generale lo precede, e non per nobili motivi. Ricordiamo il caos mediatico e politico creato attorno al suo libro “Il mondo al contrario“, per cui è stato sospeso per undici mesi durante lo scorso febbraio per istigazione all’odio razziale. Note sono le sue idee riguardo agli omosessuali e agli immigrati che hanno fatto scalpore e contrariato parte dell’opinione pubblica.
Nonostante le molte critiche ricevute, sembra che il generale abbia anche una parte di sostenitori che lo appoggeremo alle europee, data la scelta di Salvini di candidarlo con il suo partito. Il vicepremier Salvini ha affermato a tal riguardo: “Più l’hanno demonizzato, perseguito, indagato, più ho capito che siccome è un momento in cui c’è a rischio non solo il lavoro, ma soprattutto la libertà di poter scrivere e pensare, io sono contento che gli italiani nelle liste della Lega in tutti i collegi elettorali possano scegliere il nome del generale Vannacci“. In seguito all’annuncio di Salvini lo stesso Vannacci ha lasciato una dichiarazione all’Ansa il 25 aprile scorso: “Sarò un candidato indipendente che mantiene la propria identità e che lotterà, con coraggio, per affermare i propri valori di Patria, tradizioni, famiglia, sovranità e identità che condivido abbondantemente con la Lega“.
Se già la candidatura di Vannacci alle europee aveva fatto storcere il naso ai più, l’ultima affermazione del generale durante un‘intervista con La Stampa non ha fatto che peggiorare la situazione, scatenando un’altra bufera mediatica e politica. Durante l’intervista il generale avrebbe toccato l’argomento scuola con queste dichiarazioni: “Credo che delle classi con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare“.
In molti hanno visto in tali affermazioni la volontà di riproporre le vecchie classi separate, con conseguente esclusione dei ragazzi con disabilità motorie e cognitive. Ha continuato: “Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico“.
Nonostante il generale si difenda riguardo alle parole a sua detta “snaturate” sui bambini e ragazzi con disabilità, in molti hanno comunque visto la sua visione poco costruttiva per un ambiente scolastico inclusivo. In una scuola pubblica i ragazzi dovrebbero aiutarsi fra loro e avere un riguardo per coloro che hanno più difficoltà.
Molti personaggi politici e non hanno espresso la loro opinione sulla polemica in prima pagina. Beatrice Vio Grandis, la campionessa paraolimpica più conosciuta come Bebe Vio, ha replicato duramente alle parole di Vannacci. “Siamo stati il primo paese al mondo a eliminare le classi separate fra chi ha una condizione di disabilità e chi non la ha, perché tornare indietro? Siamo stati anche i primi a inserire gli insegnanti di sostegno. Sono utili anche a chi non ha disabilità“. E continua: “Ognuno ha delle peculiarità diverse. Non si tratta solo di una condizione di disabilità, ma tutto ciò che ci identifica fisicamente e culturalmente come persone. Sarebbe ridicolo suddividerci in categorie visto che ognuno è diverso dall’altro“. A sua detta un’idea del genere, se trasformata in realtà, sarebbe un passo indietro riguardo alle conquiste e i passi avanti che la scuola italiana ha fatto fino ad oggi.
Bebe Vio, in poche semplici parole, e riportando la sua esperienza personale, ha annullato tutte le idee “esclusive”, che vedono il ragazzo disabile più come una perdita di tempo piuttosto che come una risorsa per la classe. “Se si è insieme, possiamo ognuno essere utile e di aiuto per gli altri. Prima della malattia ero in classe con un compagno in carrozzina e uno con autismo. Facevamo i turni per aiutarlo a fare i compiti, quando occorreva. E nell’intervallo in corridoio si organizzavano gare di velocità in carrozzina. Ecco la società solidale“.
Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa si è espresso con toni negativi riguardo all’infelice affermazione del generale. Durante un’intervista alla Conferenza Programmatica di Fratelli D’Italia a Pescara del 28 aprile, La Russa ha risposto alla domanda sul caso Vannacci: “Buon per lui che non ha un bambino portatore di handicap, altrimenti capirebbe di avere detto una sciocchezza.”
Invece, il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, alla domanda su Vannacci, ha preferito non rispondere. La sua risposta è stata “Un’altra domanda…“.
Il Pd ha pubblicato su X un post contro il generale: “Non faremo il suo nome. Non gli faremo il favore di rilanciare i suoi deliri, le sue frasi schifose, la vergogna che rappresenta per tutte le donne e gli uomini in divisa. Proteggiamoci dalle sue parole d’odio. Compiamo un gesto di difesa del dibattito pubblico. Ignoriamolo”. Sempre nella giornata di ieri, Vannacci ha risposto con ironia al giudizio negativo presentandosi alla presentazione del su libro “Il coraggio vince” con una maglietta con scritto “Ignoralo“. Ha affermato: “La scritta sulla maglietta? E’ un meme, l’ho rubato al Pd“.
Inoltre, nel pomeriggio di ieri è stata avviata una raccolta firme contro la candidatura di Vannacci alle europee, un chiaro segnale di opposizione alle idee e alle affermazioni del generale. La petizione sembra aver raccolto in sole poche ore già qualche migliaia di firme.
Fonte Foto in evidenza: Point
Alessia La Porta
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Nata a Taormina nel 2001 sotto il segno del toro che le ha conferito tanta pigrizia, ma anche caparbietà. Amante di tutto ciò che c’è di bello al mondo e delle belle lettere, dopo la maturità classica si è iscritta alla facoltà di lettere a Catania. Ha sin da piccola amato leggere e scrivere, passioni di cui non può fare a meno tanto da sperare un giorno di farne un lavoro. Sogna spesso troppo in grande, ma d’altronde, audantes fortuna iuvat, o no?