“An Artist known as Banksy”, questo il nome della mostra che ospitava 27 opere e illustrazioni del famoso artista britannico, Banksy, che sono finite sotto sequestro conservativo a causa di una divergenza tra le società che dovevano occuparsi della gestione della mostra nelle Mura Urbiche della città di Lecce.
A disporre il sequestro è stato il Tribunale di Roma che ha accolto il ricorso della Mediafarm srl – società affidataria del Comune di Lecce – per la gestione degli spazi delle Mura Urbiche, dove si è appunto tenuta la mostra. La suddetta società, a tal proposito, vanterebbe un credito di 43mila euro nei confronti della società organizzatrice della mostra: la A&M (Antonelli & Marziani) Cultural Consulting srl, nonché detentrice delle opere di Banksy.
La divergenza tra le due società nasce da un mancato pagamento. Infatti, l’A&M, non avrebbe versato l’importo pattuito alla Mediafarm srl, per le spese di gestione e funzionamento della mostra. Quest’ultima, inaugurata il 20 giugno scorso, si è chiusa il 30 settembre ed è stata visitata da 14.500 persone.
Nel provvedimento firmato dal giudice Andrea Postiglione, della sezione XVII del Tribunale di Roma, si evince che la Mediafarm evidenzia che: “le opere esposte rappresentano l’unico bene della A&M essendo la stessa una società di nuova costituzione, con un capitale versato di 2.500 euro”.
Il sequestro è stato dunque disposto “per la tutela della garanzia generica che assiste il diritto di credito, essendo diretto a impedire che il debitore possa compiere atti dispositivi del proprio patrimonio e quindi pregiudizievoli dell’interesse del creditore”.
La sentenza per la conferma o modifica del provvedimento di sequestro è stata fissata il 29 novembre. Fino a quel momento, le opere di Bansky resteranno sotto sequestro conservativo.
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