Come riporta il Mirror, gira la voce, che la Terra potrebbe essere spazzata via da un meteorite tra il 22 e il 28 settembre. In quei giorni la Terra, infatti, potrebbe essere soggetta a una pioggia di meteoriti, causando orrori di ogni genere con terremoti e tsunami. La tesi choc proviene da un gruppo di scienziati del Regno Unito, il quale ha evidenziato che, nel corso dei millenni, il nostro pianeta sarebbe stato colpito più volte da meteoriti giganti. Un portavoce della Nasa ci tranquillizza sulla minaccia di un’apocalisse, in quanto gli strumenti a loro disposizione non hanno rilevato nessun asteroide o meteorite in rotta di collisione verso la Terra. Il Near Earth Object della Nasa (presso il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena in California) è in prima linea di quella che oggi è una collaborazione in tutto il mondo per guardare il cielo contro eventuali asteroidi che potrebbero minacciare il nostro pianeta. Il loro programma “Spaceguard” rileva e segue questi oggetti, nonché cercando di determinare la loro natura.
Nel mese di aprile 2015 è stata organizzata dall’Agenzia Spaziale Europea una conferenza internazionale per riunire astronomi, fisici ed ingegneri, per dibattere sulle strategie da prendere in caso di asteroidi in collisione con la Terra. Nel 1994, l’umanità per la prima volta ha previsto e osservato un attacco dalla cometa Shoemaker Levy 9 sul pianeta Giove, il più grande del nostro sistema solare. La maggior parte degli asteroidi si trovano in un enorme anello di spazio conosciuto come Cintura di asteroidi tra Marte e Giove. Tuttavia, alcuni si trovano al di fuori della fascia principale degli asteroidi. Tre gruppi chiamati Aten, Amors e Apollo sono quelli che si trovano più vicini al nostro pianeta e di cui dobbiamo preoccuparci di più. Secondo l’Earth Impact Effect Programme dell’Imperial College di Londra, la velocità di impatto di un asteroide sono di 17 km/s e 51 km/s per le comete. Quindi, una cometa può viaggiare da Edimburgo a Londra in 10 secondi e un asteroide potrebbe viaggiare da Edimburgo a Londra in poco più di 30 secondi.
Ci sono diversi modi di cercare di deviare un asteroide. Il primo è quello di provare semplicemente facendolo saltare in aria. Tuttavia, nonostante le immagini eventualmente spettacolari che potrebbero derivare da un’esplosione, l’asteroide in frantumi potrebbe semplicemente diventare uno sciame più piccolo di rocce spaziali diretti sempre nel nostro pianeta. In realtà, questa ipotesi sarebbe l’ultima risorsa più dispereata. Un altro modo sarebbe quello di dare all’asteroide una “gomitata”, per far cambiare il suo percorso. Oppure, una terza tesi, sostiene che con una navicella spaziale senza equipaggio con massa sufficiente potrebbe essere messa in orbita intorno all’asteroide per far cambiare in modo efficace la forza gravitazionale e quindi modificare la traiettoria. Orbitare intorno e atterrare su una cometa può sembrare ancora lontano dalle nostre possibilità. Tuttavia, questo è stato effettivamente realizzato nel 2014 dall’Agenzia Spaziale Europea, inviando un piccolo lander, chiamato Philae, trasportato dalla sonda spaziale Rosetta, fino alla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Tuttavia, per arrivare alla cometa ci sono voluti ben dieci anni. Quindi, per intraprendere tale missione, per essere efficaci, l’asteroide dovrebbe essere scoperto molti anni prima.
Marcello Strano
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