In Italia, specialmente nella zona del napoletano, l’usanza del caffè sospeso è già abbastanza nota e consiste nel pagare, generosamente oltre al proprio caffè, un secondo che rimane così, “in sospeso”, nell’attesa che qualcuno lo consumi, dando la possibilità a chi non può permetterselo di un piccolo piacere. L’iniziativa oggi purtroppo è andata un po’ perdendosi e non capita più così spesso di ritrovare qualcuno al bar che decida di pagare oltre al proprio: sarà forse colpa della crisi, che spinge tutti a pensare sempre più al risparmio e a dimezzare la generosità? O è forse anche colpa di un sempre più diffuso individualismo? Sicuramente le difficoltà economiche che molte famiglie italiane sono state costrette ad affrontare negli ultimi periodi hanno avuto la loro parte, ma è anche vero che è forse venuto un po’ a mancare quel senso di condivisione e aiuto reciproco che da sempre ha caratterizzato gesti come quello del caffè sospeso.
Per fortuna però, contemporaneamente, alcuni progetti stanno risvegliando il sentimento di generosità dei cittadini; uno di questi è stato appunto ispirato dalla storica tradizione del caffè sospeso appena ricordata, ma sostituisce al caffè un gelato, da lasciare “in sospeso” per quei bambini le cui famiglie non possono permettersi neanche la concessione di questo fresco piacere. L’idea è nata grazie all’iniziativa lanciata dal sito http://www.salvamamme.it/ ed è aperta a tutti gli esercizi commerciali, i Comuni e i privati che vogliano parteciparvi. Sarà possibile individuare i negozi aderenti al “Salvamamme ice cream month” tramite la locandina (scaricabile gratuitamente dal sito di salvamamme) che verrà esposta nelle vetrine. Ogni punto vendita aderente, poi, predisporrà un contenitore apposito nel quale chi vuole potrà lasciare la sua offerta per i gelati in sospeso, i quali verranno poi elargiti regolarmente alle famiglie richiedenti, rilasciando regolarmente lo scontrino. Il progetto avrà la durata di un mese, dal 31 luglio al 31 agosto 2015 e per comunicare la propria adesione si può chiamare il numero 0635403823 o mandare un email all’indirizzo diritticivili.2000@tiscali.it.
Il presidente di Slavamamme, Grazia Passeri, ha così commentato i dubbi che l’iniziativa potrebbe far nascere: «So che questo progetto susciterà molti interrogativi: “Ma la famiglia sarà veramente bisognosa?”, “Ma il gelataio non si approprierà dei soldi?”. La verità è che non lo sappiamo. Speriamo bene, la fiducia negli altri deve rinascere e da qualche parte si deve ripartire. Facciamolo con questo gelato». Speriamo dunque di vedere le gelaterie delle nostre città tappezzate dalle locandine del “Salvamamme ice cream month” e che l’iniziativa abbia successo.
Lorena Peci
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