Dire ciò che si pensa, in contrapposizione alle ideologie altrui, non sempre è facile; anzi, molto spesso tende a condurre un individuo verso quella sorta di isolamento sociale che tanto predicava Luigi Pirandello in nome di una trasparenza imprescindibile. Tuttavia, secondo l’economista e divulgatore americano Tyler Cowen, responsabile del famigerato blog Marginal Revolution, leggere testi, articoli giornalistici o anche seguire reportage in cui vengono esposte opinioni diverse dalla propria, aiuta moltissimo ad allargare il proprio punto di vista, imparando anche a mantenere un atteggiamento equo nei confronti di entrambe le posizioni.
Vi è un’applicazione, Across the Aisle, la quale attraverso testi di illustri letterati aiuta a maturare la consapevolezza che esistono molteplici opinioni divergenti nel mondo. È comunque da constatare il fatto che, in realtà, una cognizione del genere molto spesso non solo non porta altro che ad allontanare le due controparti che in quel momento si stanno confrontando, ma anche a rafforzare le proprie vedute, almeno da parte di uno dei due individui coinvolti; e tutto questo succede soprattutto se ci si confronta, metaforicamente parlando, con politici i quali stanno esibendo controversie varie. Per l’appunto, a sostegno di questa tesi insorge l’interpretazione del giurista ed editorialista della rivista Bloomberg, Cass Sunstein, il quale afferma che ogni singolo essere umano sulla terra possiede un’opinione su qualcosa in particolare, puntellata e rafforzata dall’ascolto di faziosi pareri differenti, soprattutto se esplicati da persone le quali ricoprono una determinata carica politica.
Uno dei luoghi in cui, di frequente, si tende a eguagliare la propria posizione con quella di altri, quantunque in precedenza fosse del tutto diversa, sono i social network. Facebook, Twitter e così via non solo altro che aggregatori, non di rado, di false notizie che propendono ad agglutinare opinioni divergenti in nome di una, poi, evidente falsità. E chi continua a mantenere intatta quella posizione che tanto decanta, tende, alla resa dei conti, a sviluppare una visione negativa di chi, invece, sottostà a ciò suddetto. Chi volesse, comunque, aprirsi agli altri sposandone le “cause”, può sempre commisurarvisi in confronti diretti, senza bisogno di nascondersi dietro uno schermo.
È ugualmente possibile, secondo Cowen, tenere attivo un blog, una sorta di diario virtuale in cui, anche solo una volta al mese, esporre il proprio punto di vista su un argomento specifico, facendo sì, allo stesso tempo, di scegliere la trattazione migliore che appaia quanto più democratica e indistinguibile da quella di altri in merito al tema in questione. E per verificarne questi requisiti, Bryan Caplan, alla George Mason University, ha creato il cosiddetto Test ideologico di Turing, un esperimento mediante il quale, essendo che attraverso un blog è possibile mantenere l’anonimato, presentandosi più come un computer che come un utente vero e proprio, comprendere se le risposte date dal “calcolatore” siano percepibili come contrastanti o realmente irriconoscibili e molto simili a quelle dei veri sostenitori di quel determinato argomento, senza apparire, insomma, controversi ed evitando discussioni, a volte, sterili e inutili.
È importante, al giorno d’oggi, apparire quanto più simili possibile se si vuole evitare quella forma di isolamento di cui parlava Pirandello. Non esistono molti punti di vista, ma solo quello che fa più comodo a tutti e tendenza, sui social o meno. Pensare è noioso, fuori moda, le riflessioni appartengono ai grandi filosofi, dei quali ci preoccupiamo solamente di studiarne le dottrine a noi pervenute. Sfogare la rabbia, dire la verità ininterrottamente e in ogni contesto, rendersi artefici di battaglie morali, molto spesso non porta ad altro che alla perdita della giusta direzione da seguire semplicemente per non incorrere in un’eventuale emarginazione. Ma quanto ne vale la pena, alla resa dei conti? Anche se il proprio modo di vedere le cose può essere più o meno sbagliato, è ciò che diversifica un individuo da un altro, ed è questa la cosa importante: la presunta uguaglianza che si predica oggi, conduce solamente a una prigionia mentale, il vero problema del mondo attuale.
Anastasia Gambera
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