Alla Rocket Mortgage FieldHouse di Cleveland va in scena gara-7 della serie del primo turno dei playoff NBA tra i padroni di casa dei Cavaliers e gli Orlando Magic. Le due squadre, tra le migliori rivelazioni della regular season (quarto posto in classifica per la squadra di Bickerstaff, quinto per quella di Mosley), arrivano all’attesissimo appuntamento dopo essersi date battaglia in sei partite. Equilibrio è la parola chiave della serie tra Cleveland Cavaliers e Orlando Magic, l’unica del primo turno ad arrivare fino a gara-7.
Gli ospiti partono col piede ben piantato sull’acceleratore e toccano anche la doppia cifra di vantaggio (20-10), chiudendo il primo quarto sul +6 (24-18). Il copione non cambia nel secondo periodo, con le cose che vanno sempre peggio per i Cavs. Banchero e compagni sono ispiratissimi e piazzano un parziale di 9-0 in avvio di secondo quarto, per poi portarsi addirittura sul +18 (47-29) a poco più di quattro minuti dalla pausa lunga. Proprio quando sembrano spacciati, i Cavaliers risorgono dalle proprie ceneri e ricuciono l’enorme divario, andando all’intervallo sul -10 (53-43).
Nella seconda metà di gara, Orlando cala alla distanza e Cleveland ne approfitta. A tre minuti e mezzo dalla fine del terzo quarto, i padroni di casa passano in vantaggio per la prima volta dal 10-7 in avvio di primo quarto. Dal 66-64 propiziato da due tiri liberi di Caris LeVert (15 punti con 5/9 al tiro in uscita dalla panchina), i Cavaliers non perderanno mai più la bussola della partita, cambiando completamente volto a un incontro il cui esito sembrava già scritto. Dopo un pesantissimo parziale di 17-4 nel finale di terzo quarto, i Magic si risvegliano parzialmente, portandosi a -7 a poco più di quattro minuti dalla sirena del quarto quarto (90-83).
Cleveland, spinta dal supporto del pubblico di casa e trascinata da un ispiratissimo Donovan Mitchell (39 punti, 9 rimbalzi e 5 assist) e da un gruppo coeso e compatto, archivia la pratica nel finale, recuperando in men che non si dica la doppia cifra di vantaggio e imponendosi per 106-94. Il supporting cast dei Cavs, tra alti e bassi, risponde presente nel momento della verità: 13 punti con 5/9 dal campo e 3/6 da dietro l’arco per Max Strus, 12 punti, di cui 10 nel quarto quarto, e 3 rubate per Darius Garland e doppia doppia da 11 punti, 16 rimbalzi e 5 stoppate con 5/8 al tiro per Evan Mobley.
Agli ospiti non basta la doppia doppia da 38 punti (24 nel primo tempo) e 16 rimbalzi di Paolo Banchero, che tira con 10/28 dal campo. Contrariamente ai padroni di casa, la franchigia della Florida non riceve segnali incoraggianti dal proprio supporting cast. Delude Jalen Suggs, che si ferma a 10 punti con 2/10 da tre. Fa anche peggio Franz Wagner, autore di appena 6 punti con un pessimo 1/15 dal campo. Si salva soltanto Wendell Carter jr., che mette a referto 13 punti, 7 rimbalzi, un assist e 3 palle recuperate col 50% al tiro (5/10 dal campo e 2/4 dalla lunga distanza).
I Magic, tornati ai playoff NBA dopo quattro anni, si fermano al primo turno per la quinta postseason consecutiva. La loro ultima qualificazione alle semifinali di Conference risale al 2010. A Cleveland, invece, c’è vita anche dopo LeBron James. L’ultima volta che i Cavaliers superarono il primo turno dei playoff, infatti, The King indossava la maglia numero 23 della franchigia dell’Ohio (2018). Da allora, sono arrivate tre mancate partecipazioni ai playoff, un’eliminazione al play-in e un’uscita di scena al primo turno lo scorso anno, per mano dei New York Knicks.
I Cavaliers avevano iniziato la serie col piglio giusto, portandosi senza particolari patemi d’animo sul 2-0 nella serie (97-83 in gara-1 e 96-86 in gara-2). Due brusche battute d’arresto della squadra guidata da J.B. Bickerstaff, però, avevano rimesso inaspettatamente in corsa gli Orlando Magic, capaci di rispondere a tono davanti ai propri tifosi (121-83 in gara-3, con 31 punti e 14 rimbalzi di Banchero e 24 punti di Suggs, e 112-89 in gara-4, con 34 punti e 13 rimbalzi di Franz Wagner).
Dopo la vittoria di misura di Cleveland in gara-5, propiziata in particolar modo dai 28 punti di Mitchell e dai 23 di Garland, il 103-96 in favore di Orlando in gara-6 (27 punti per Banchero, 26 per Franz Wagner e 22 per Suggs) avevano rimandato il discorso qualificazione a gara-7. Ad avere la meglio è stata la squadra che ha dimostrato di avere dalla sua maggior esperienza, sopperendo anche all’assenza di Jarrett Allen nelle ultime tre partite della serie, e un’ottima organizzazione difensiva, con i Magic tenuti sotto i 100 punti in ben tre partite su sette.
Ad attendere i Cleveland Cavaliers c’è il difficile confronto coi Boston Celtics, tra le favorite per la vittoria del titolo. Un duello che riporta alla mente le grandi battaglie di playoff dei Cavs di LeBron James. Quei tempi sembravano lontanissimi fino a poco fa, ma con Donovan Mitchell (50 punti in gara-6 per lui, unico nella storia di Cleveland, insieme proprio a LBJ, capace di far registrare un cinquantello ai playoff NBA) e compagni in Ohio si torna a far festa anche in postseason.
Gli Orlando Magic escono a testa alta dai playoff. Nonostante il rimpianto per l’enorme vantaggio (+17) scialacquato dalla fine del secondo quarto in poi, infatti, la squadra guidata da Jamahl Mosley ha messo in mostra tante cose interessanti, dimostrando di poter dare il via a un ciclo importante. Con un Banchero che a 21 anni ha già la personalità di un veterano con tante stagioni alle spalle in NBA (27 punti, 8.6 rimbalzi e 4 assist col 46% dal campo e il 40% da dietro l’arco in sette partite di playoff) e tanti giocatori talentuosi, dal ritrovato Isaac ai fratelli Wagner, da Cole Anthony a Suggs e Fultz, i Magic possono guardare al futuro con tanta fiducia.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Fear The Sword
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