Sulle passerelle francesi, già a partire dalle prossime sfilate parigine, si respirerà un’aria totalmente nuova. Infatti, nei giorni scorsi, il Parlamento ha approvato una legge contro la magrezza eccesiva delle modelle, le quali sono obbligate spesso a mantenere un peso-forma ben preciso per poter continuare a lavorare nell’ambito della moda. Proprio per impedire l’aumento dell’anoressia, soprattutto tra le più giovani, la Francia ha deciso che per ogni modella sarà necessario esibire un certificato medico volto a dichiarare che «lo stato di salute della modella o modello, valutati soprattutto in riferimento all’indice di massa corporeo, sia compatibile con l’esercizio della professione». A differenza della precedente versione di questa legge, emanata lo scorso aprile, la quale stabiliva che le dirette interessate non potessero avere un indice di massa corporea (IMC) inferiore a 18, questa volta saranno proprio i medici a decidere in base all’età, al sesso, alla costituzione e alla struttura ossea, se siano in grado di sfilare o meno. La violazione della legge è punibile con multe fino a 75 mila euro e con il carcere fino a sei mesi, sia per le modelle che per i responsabili delle agenzie di moda.
Anche in Italia sono stati presi provvedimenti simili, specialmente durante la Settimana della Moda di Milano, che obbliga le modelle ad avere un IMC superiore a 18,5. Ma la nuova legge dell’Esagono non si è limitata solo a questo: da oggi, le riviste dovranno segnalare la presenza di qualsiasi ritocco all’interno delle foto e sono previste multe fino a 37 mila euro per i media che infrangeranno tale disposizione. Oltre al fatto che, inizialmente, era prevista anche l’introduzione di un nuovo reato: l’incitazione a una magrezza eccessiva, dal momento che sono sempre più diffusi i cosiddetti siti “pro-ana”, cioè favorevoli all’anoressia. È importante sapere che in Francia soffrono di anoressia tra le 30 e le 40 mila persone; per di più, nove su dieci sono donne. Per una delle più grandi capitali della moda, questo atto decisivo rappresenta, dunque, il raggiungimento di una significativa consapevolezza: è fondamentale porre dei limiti all’influenza che i media hanno sull’immagine di sé stessi e degli altri, soprattutto tra le più giovani.
Martina Lo Giudice
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