L‘ente spaziale russo, eterno concorrente della NASA,ha ripetuto l’ennesimo fallimento in occasione di un lancio, provocando milioni di euro di danni e, molto probabilmente, rinviando di oltre un mese il ritorno dell’astronauta italiana Samatha Cristoforetti previsto per l’11 giugno. Ci stiamo riferendo al missile Proton, il quale doveva portare in orbita un complesso satellitare messicano e che, invece, è precipitato dopo solo otto minuti. Mentre si cercavano le cause dell’incidente, la preoccupazione è salita a causa dello speciale carburante, altamente tossico che alimentava il missile, derivato da un progetto sovietico degli anni ‘60. Fortunatamente i resti del Proton, partito dalla rampa di lancio della base di Bajkonour nella steppa del Kazakistan, si sarebbero schiantati in una zona deserta lontana da centri abitati, nella repubblica siberiana di Cita.
L’incidente del missile Proton segue di poche settimane l’incidente della navicella spaziale Progress, lanciato per doveva inviare rifornimenti e pezzi di ricambio alla stazione orbitante internazionale che ospita la Cristoforetti insieme a due colleghi russi e due americani, ma che aveva poi – con il proprio flop – costretto questi ultimi ad economizzare le risorse di bordo, dal cibo alle batterie, in attesa di una seconda nacivella-rifornimento la cui partenza continua a essere rinviata.
Sembra che la Russia stia diventando famosa per la serie dei fallimenti avvenuti in ambito spaziale, raggiungendo la soglia di ben cinque missioni non portate a termine in meno di tre anni. Ciò sta facendo scatenare l’ironia degli oppositori (specialmente di quelli presenti sul web), soprattutto dopo l’esplosione della navicella che portava nello spazio il sistema Glonass, alternativa russa al monopolio americano GPS. Nonostante l’accaduto, però, è da ricordare che la tecnologia russa rimane al momento attuale la più efficiente ed economica per la collocazione di satelliti nello spazio, fallimenti a parte, e che una probabile ripresa è da prevedersi in tempi brevi e dopo alcuni accertamenti che scongiurino ulteriori occasioni mancate di spiccare nell’ambito dell’areonautica.
Ciro Pappalardo
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