Arriva dalla Federconsumatori Sicilia un atto di denuncia sullo stato allarmante delle linee ferroviarie siciliane, tra ponti crollati, smottamenti, tratte ammodernate e non ancora riaperte, senza contare le tratte interrotte. Il presidente dell’associazione di tutela dei consumatori, Alfio La Rosa, ci spiega : «Non abbiamo detto nulla fino allo svolgimento dei funerali per l’enorme rispetto che abbiamo nei confronti delle vittime del disastro in Puglia e dei loro familiari. Ma purtroppo e’ arrivato il momento di prendere in mano la situazione e cercare di risolvere l’enorme stato critico delle reti ferroviarie del sud Italia. In particolare in Sicilia, la situazione e’ disarmante e, in molti tratti, pericolosissima».
La rete delle ferrovie siciliane continua ad essere prevalentemente a binario unico. Pensate che solo poco piu’ del 13% , circa 190 chilometri della rete ferroviaria ha il doppio binario e circa 578 chilometri sono su linee non elettrificate, causando piu’ lentezza e meno sicurezza. Per non parlare del materiale rotabile e dei treni in servizio sono tra i piu’ vecchi del Paese. Soltanto 791 chilometri di linee elettrificate sono dotate del meccanismo di sicurezza tra i piu’ affidabili, il “Sistema controllo marcia treno”, che controlla la marcia dei treni e 587 chilometri di linee sono dotate del “Sistema di supporto alla condotta” per il supporto alla guida.
Il presidente La Rosa continua: «Non vogliamo fare allarmismi o speculare sulla disgrazia pugliese, ma dobbiamo ricordare che circa due anni fa, a fine marzo 2014, un passaggio a livello non si è chiuso, mentre un autobus stava attraversando, cosi da sfiorare una collisione con un treno sulla tratta ferroviaria della città di Vittoria. Addirittura, poco tempo prima, era successo la stessa identica cosa e nello stesso identico posto, con un sacerdote che attraversava i binari a bordo della propria auto. Non possiamo più stare a guardare, è tempo di cercare di risolvere il problema quanto prima».
Tra i disagi si ricordano: il ponte di contrada Angeli in territorio di Niscemi, lungo la Caltagirone-Gela, è crollato cinque anni fa a maggio 2011. Ancora in attesa dei lavori di ricostruzione per riaprire la strada ferrata e servirebbero circa 50 milioni. Invece, per il tragitto Alcamo-Trapani via Milo chiuso per smottamento, si aspetta il finanziamento da parte del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture di circa 100 milioni. Per la linea Canicatti’-Gela-Comiso non si riesce a capire perchè sia chiusa malgrado siano stati già completati dei lavori di ammodernamento, con una spesa di 35 milioni. Tra l’altro impedisce l’attivazione dei treni regionali veloci Ragusa-Palermo, via Caltanissetta e il servizio viene assicurato ancora con pullman sostitutivi. Non solo, nella stazione centrale di Catania, i treni sono costretti a entrare e uscire uno per volta. La Rosa conclude: «Chiediamo a Rfi, Regione siciliana e ministero dei Trasporti un gesto di responsabilità per l’enorme disagio degli utenti e per il rischio altissimo di possibili incidenti».
Marcello Strano
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