La stagione estiva è molto spesso caratterizzata da spiacevoli disavventure quali, in particolare, gli annegamenti. A tal proposito, la tecnologia ha implementato un oggettino che, di primo acchito, sembrerebbe alquanto superfluo, ma, in realtà, è molto utile a evitare che chi non sa nuotare, possa trovarsi in pericolose situazioni. Il suo nome è Kingii. Ulteriori informazioni nell’articolo.
Semplice da indossare, il braccialetto Kingii è il nuovo congegno da portare sempre con sé quando ci si avventura nell’acqua alta in mare e non si sa nuotare. Il meccanismo è molto semplice: se ci si trova in difficoltà, Kingii invia un segnale in alto che può essere avvistato anche a grandi distanze. Una volta lanciato l’allarme, si gonfia un palloncino come una sorta di salvagente, restando tale anche fino a 48 ore. È inoltre dotato di: una leva che, se tirata, mette in funzione un cilindro composto da anidride carbonica, la quale consente il gonfiamento del palloncino che permette il galleggiamento; di un fischietto e di una bussola, con la possibilità aggiuntiva di essere utilizzato nuovamente rimuovendo il cilindro e inserendone uno nuovo dopo aver avvolto il sacchetto.
L’inventore del braccialetto è Tom Agapiades, il quale ha dichiarato che Kingii può risultare indispensabile anche per i bambini a partire dai sei anni. Esso è ormai al centro delle vendite di Indiegogo, il sito internazionale di crowdfunding: infatti, nell’arco di un mese ha già fruttato più di 400 mila dollari. Tutto cominciò circa un anno fa, quando nella primavera del 2014 è stato messo a punto e poi collaudato ad agosto. Nel giugno del 2015 è stata avviata la campagna che ha ormai coinvolto oltre un milione di utenti. Sfortunatamente, si presume che il prodotto sarà messo sul mercato a partire da settembre di quest’anno, cercando di proiettarlo su larga scala. Anche se sembra somigliare molto ad una classica stupidaggine che serve unicamente a guadagnare, Kingii si appresta a diventare invece obbligatorio per evitare che l’estate possa, in determinati casi, divenire un pessimo ricordo.
Anastasia Gambera
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