Cambia il senso dell’adagio a Nuova Delhi, in India, con la nascita di un nuovo servizio di taxi di donne per donne. Quest’ultimo nasce con lo scopo primario di proteggere le donne indiane, ultimamente sempre più vittime di stupri, come evidenzia l’episodio dell’autista di Uber accusato di aver aggredito una passeggera. Scopo a cui si sovrappone la voglia di dare lavoro a tutte le rappresentanti del gentil sesso in possesso di una patente di guida.
Per quanto possa sembrare innovativa, in realtà, l’idea non è del tutto nuova, dal momento che taxi rosa sono già comparsi a New York, al fine di agevolare il lavoro femminile, ma anche nella città italiana di Bologna, per garantire un maggior senso di protezione ai passeggeri. Senza dimenticare Hebron, il servizio pensato per le donne in Messico, oltre i vagoni rosa presenti in Malesia e in Giappone. Quest’ultimo servizio si chiama Meru Eve e comprende nello specifico dei taxi un bottone antipanico collegato direttamente con la polizia e degli spray al peperoncino anti-aggressione, mentre le tassiste, dal canto proprio, sono state istruite con le più basilari tecniche di autodifesa. Una pensata che può apparire banale, ma che può fare la differenza in un Paese dove giornalmente si registrano fatti di cronaca nera riguardanti la violenza di genere.
Ciro Pappalardo
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