Il Corano è il testo sacro della religione dell’Islam e per i musulmani rappresenta il messaggio rivelato quattordici secoli fa da Allah a Maometto e destinato a ogni essere umano sulla Terra. Cosa succederebbe se si scoprisse che tutto questo non è esatto? È proprio ciò che è accaduto all’Università di Oxford, dove alcuni frammenti dell’antico Corano scoperti all’Università di Birmingham lo scorso luglio si sono rivelati addirittura più antichi rispetto alla presunta data di nascita e di morte del profeta Maometto. Infatti, secondo la datazione al carbonio effettuata, è emerso che l’animale da cui è stata presa la pelle con la quale è stata fatta la pergamena del Corano era vivo tra il 568 e il 645 d.C., mentre la data di nascita che si attribuisce al profeta è il 570.
Tuttavia secondo gli studiosi sarebbe meglio non affrettarsi a conclusioni azzardate: si ipotizza che una parte del Corano sia antecedente a Maometto, che avrebbe usato un testo già esistente per poi plasmarlo secondo le proprie esigenze politiche e teologiche. Il problema è che secondo la tradizione il profeta avrebbe ricevuto la rivelazione che poi ha portato alla stesura del Corano tra il 610 e il 632 dopo Cristo. Gli studiosi musulmani ovviamente rinnegano questa scoperta, ma se essa verrà confermata porterà sicuramente ad una rivoluzione nel mondo dell’Islam.
Linda Pedonese
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