L’esclusiva di Striscia sui “furbetti del cartellino” all’Istituito per i Beni Culturali dell’Emilia-Romagna scuote Via Aldo Moro: sette nuovi procedimenti disciplinari e vertici k.o.
Galeotto fu il servizio di Striscia la notizia, trasmesso lunedì 10 aprile, in cui venivano immortalati ignari dipendenti dell’Istituito per i Beni Culturali dell’Emilia-Romagna mentre timbravano il cartellino per poi uscire e dedicarsi tranquillamente alle proprie commissioni. Chi passeggiava fra le vetrine, chi sorseggiava un caffè, chi portava serenamente a spasso il cane, queste solo alcune delle immagini filmate dalle telecamere del programma satirico in onda su Canale 5 che hanno fatto guadagnare il Tapiro al Presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Un premio che sa di imbarazzo e delusione per chi si era insediato nella giunta regionale all’insegna della sobrietà. «Dovremo accertare: saremo inflessibili nei confronti di chi si fosse reso eventualmente protagonista di comportamenti, individuali, inaccettabili e anche per verificare chi doveva controllare e perché, eventualmente, non lo abbia fatto o non abbia preso le misure per poterlo fare» sono state le prime parole del governatore emiliano dinnanzi alle sconcertanti immagini mostrategli in anteprima dall’inviato Valerio Staffelli. Si tratta dei cosiddetti “furbetti del cartellino”, dipendenti che entrano regolarmente nel proprio luogo di lavoro, ma che dopo aver timbrato il cartellino di presenza si allontanano dalla sede per svolgere attività del tutto estranee alle proprie mansioni e al termine rientrare in ufficio.
Già nella mattinata di venerdì 7 aprile la Regione si era mobilitata presentando un esposto alla Guardia di Finanza e attivando l’Ufficio disciplinare per eseguire tutti gli accertamenti sul caso e prendere gli eventuali provvedimenti. Bonaccini ha poi immediatamente convocato il Presidente, il Consiglio direttivo e il Direttore dell’Ibc (Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna) per essere messo a conoscenza della situazione e fare piena chiarezza. Tuttavia, dopo vacanze pasquali al cardiopalmo, i vertici dell’Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia-Romagna hanno deciso di fare un passo indietro. Il Presidente, Angelo Varni, ha comunicato le proprie dimissioni con una lettera inviata alla presidente dell’assemblea legislativa Simonetta Saliera, al presidente della giunta regionale Bonaccini e all’assessore alla cultura Massimo Mezzetti. «Sono giunto alla conclusione di rimettere subito il mandato per sgomberare il campo da ogni intralcio personale all’analisi organizzativa e funzionale che la regione ha dichiarato di voler effettuare con la maggiore rapidità» è quanto ha scritto Varni spigando le ragioni che lo hanno spinto a esaurire con qualche mese di anticipo il proprio mandato. Per quanto concerne, invece, il direttore Alessandro Zucchini, secondo quanto emerge da una lettera inviata al consiglio direttivo, al presidente dimissionario Varni e a Bonaccini e Mezzetti, egli avrebbe deciso di sospendere ogni attività amministrativa in istituito, delegando al nuovo presidente e al Consiglio direttivo il compito di decidere del suo incarico. Zucchini e Varni hanno comunque partecipato all’informativa sull’Ibc davanti alle Commissioni Bilancio, Affari generali e istituzionali e Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità dell’assemblea legislativa, riunite in seduta comune in una saletta di Via Aldo Moro. Nessuna telecamera ne giornalisti ammessi, ma prima di entrare il capogruppo di Forza Italia Galeazzo Bignami ha commentato «L’Ibc è da chiudere, perché le sue funzioni sono già svolte dall’assessorato alla Cultura. E sui dipendenti, se saranno accertate le responsabilità, è necessario intervenire in maniera esemplare». Delusa anche Giulia Gilbertoni (M5S) che accusa un grosso problema di governance, mentre si dichiara parzialmente soddisfatto Alan Fabbri (Lega Nord) considerando l’incontro «Un primo passo per fare chiarezza».
L’Ufficio per i procedimenti disciplinari della Regione ha intanto deciso l’apertura di sette nuovi procedimenti disciplinari a carico dei dipendenti che sono stati riconosciuti nelle immagini trasmesse durante il servizio di Striscia la notizia. L’avvio dei procedimenti, come si legge in una nota della Regione, «servirà ad acquisire elementi per verificare la correttezza o meno di comportamenti dei dipendenti e l’esistenza di eventuali profili legati al decoro e al danno d’immagine dell’ente». Per questi dipendenti, però, non è al momento prevista la sospensione dal servizio e dallo stipendio, così come è, invece, successo al dipendente Ibc che, trovandosi al centro di un procedimento disciplinare avviato il giorno successivo la messa in onda del servizio, aveva subito ammesso le proprie responsabilità in merito alla mancata timbratura del cartellino pur essendosi allontanato dalla sede dell’Istituto in orario di lavoro; per lui la sanzione potrebbe arrivare fino al licenziamento. Se, poi, da una parte l’Istituto di Via Galliera ha aperto le porte agli agenti della Guardia di Finanza, affinché acquisissero i documenti necessari per portare avanti l’inchiesta giudiziaria, dall’altra l’assessore regionale alla Cultura, Mezzetti, non ha escluso l’ipotesi di servirsi di sistemi come tornelli e telecamere per intervenire tempestivamente sul problema.
Francesca Santi
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