BRISSOGNE – Sono un numero esponenziale le colonie di meduse comparse quest’estate 2015 nelle acque dei laghi alpini a causa dell’eccessivo caldo. L’avvistamento più copioso, secondo Il Fatto Quotidiano «mai registrato fino a ora», è stato fatto in Valle d’Aosta, per l’esattezza nel lago da cava del Golf Les Iles di Brissogne, distante pochissimi chilometri dal capoluogo valdaostano, Aosta. A essersi imbattuti contro la suddetta colonia di Craspedacusta sowerbyi è stato un gruppo di sub che stava esplorando i fondali del lago. Le Craspedacusta sowerbyi sono meduse dalle dimensioni non superiori a una moneta e soprattutto sono totalmente innocue per l’uomo.
La specie stessa, comunque, è stata rinvenuta fino ad oggi in pochissime zone all’interno dello Stivale. Queste piccole meduse, infatti, compaiono in rare occasioni presso delle acque totalmente prive di qualsiasi genere di inquinamento; condizione fondamentale, però, per la loro vita è l’elevata temperatura dell’acqua. L’animale planctonico, in base a quanto dedotto da esperti in materia, potrebbe essere giunto fino a Brissogne grazie a degli uccelli acquatici. Esso potrebbe essersi attaccato, quando era ancora allo stato primordiale, a dei piccoli residui di fango presenti sulle zampe dei volatili stessi. Possono infatti passare decenni prima che la Craspedacusta sowerbyi diventi una medusa a tutti gli effetti. Il decorso del tempo si fermerà solo al realizzarsi di tutte le condizioni ottimali e strettamente necessarie alla loro trasformazione definitiva. Che i cambiamenti climatici, dovuti per la maggior parte all’uomo, stessero mutando radicalmente la natura era cosa rinomata: la presenza di queste meduse al Nord non è il primo caso. Sono stati registrati anche degli aumenti nella presenza di squali nel Mediterraneo, in particolar modo presso le coste della Sicilia.
Francesco Raguni
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