ROMA – Circa il 64% delle acque italiane sono contaminate dai pesticidi: una sentenza impietosa che lascia spazio a pochi dubbi e tante riflessioni. D’altra parte, il quadro che emerge dall’ultimo Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque condotto dall’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, appare tutt’altro che confortante agli occhi degli autori dell’indagine.
Il rapporto, nello specifico, rileva la presenza massiccia di sostanze tossiche in buona parte delle acque superficiali, ovvero quelle dei fiumi, dei laghi e dei torrenti. L’ISPRA spiega che, su 1284 punti controllati, sono presenti pesticidi per il 63,9%: un dato in aumento del 20% rispetto a quattro anni fa. Ciò nonostante, le sostanze nocive presenti a livello superficiale con il passare del tempo hanno penetrato le falde acquifere, che sono protette naturalmente da strati geologici scarsamente permeabili. Al riguardo i dati forniti dall’ISPRA indicano che il 31,7% dei 2463 punti monitorati (il 10% in più rispetto al 2012) risultano contaminati; vale a dire che si tratta di una falda su tre.
Dal punto di vista territoriale l’area maggiormente colpita è la pianura padano-veneta e addirittura, in alcune regioni italiane, si oltrepassa abbondantemente il dato nazionale: in particolare, il 70% delle acque superficiali in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, il 90% in Toscana fino al 95% dell’Umbria. Come se non bastasse, la contaminazione risulta particolarmente elevata per il 76% nelle acque sotterranee siciliane, per il 68,6% in quelle friulane e per il 50% in quelle lombarde.
Sono state effettuate attività di monitoraggio in svariati punti dello Stivale italico, ma per il momento non si ha un quadro complessivo della situazione, in quanto la documentazione fornita dall’ISPRA risulta parziale ed incompleta, a causa dell’assenza dei dati di riferimento di alcune regioni. Nel momento in cui si avrà una veduta d’insieme, le istituzioni dovranno farsi carico di un problema che potrebbe mettere seriamente in pericolo la salute dei cittadini.
Gabriele Mirabella
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