Come nei film di spionaggio dove per passarsi informazioni si utilizza un codice abbinato ad un particolare libro, ma se l’edizione è sbagliata il messaggio si perde, anche nel conoscere la realtà di tutti i giorni è necessario avere la giusta prospettiva altrimenti si rischiano fraintendimenti degni dei migliori film di Antonio De Curtis. Non esiste, però, un unico libro giusto o un solo punto di vista. La realtà che si percepisce può essere interpretata in molteplici modi che danno risultati soddisfacenti, ma è tuttavia impossibile far coincidere la propria impressione con la realtà fisica delle cose. Infatti, ogni informazione elaborata dal cervello ha precedentemente subito un processo di formazione che unisce i dati percepiti dagli organi di senso con le informazioni anteriormente acquisite e le aspettative sul risultato. Da questa complessa elaborazione viene fuori una concezione della realtà che potrebbe dirsi “personale”.
Esiste un sistema per avvicinarsi il più possibile ad una visione vera del mondo? Di questo si occupano la scienza e soprattutto la filosofia, ma anche nel quotidiano può essere fatto qualcosa per rendere meno appannato quel finestrino attraverso il quale si osserva il paesaggio e il fantastico viaggio che è la vita. Innanzitutto, è necessario capire che quando si interpreta il mondo si indossassimo delle “lenti” che fanno percepire le medesime situazioni in modo diverso, come quando si portano gli occhiali da sole. La stessa notizia ricevuta da una persone felice ed una triste, pertanto, provoca reazioni completamente diverse: è per questo che il primo passo per una visione più chiara del mondo è la consapevolezza dei propri pensieri, del proprio stato d’animo e delle tendenze nel fare i collegamenti. Tutti sviluppano, nel tempo, una serie di abitudini che portano a ridurre lo specchio di interpretazioni possibili, questo non sempre è sbagliato, ma è importante esserne a conoscenza.
Oltre alla consapevolezza, un ulteriore strumento per pulire le lenti con cui si guarda il mondo è il dialogo: confrontarsi con gli altri è spesso un buon modo per schiarirsi le idee. In generale è bene ricordare che come scriveva Davies «Gli occhi vedono solo quello che la mente è pronta a comprendere». Per concludere in chiave musicale è possibile far riferimento a una citazione di George Harrison nel film Yellow Submarine: «It’s all in the Mind».
Salvatore Corsaro
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