MESSICO – I ricercatori dell’Università Nazionale del Messico e del Centro di Ricerca di Studi Avanzati, a partire dalle noccioline e dai microrganismi, hanno fatto un enorme passo avanti nel trattamento dell’aria inquinata. Grazie alla produzione di un innovativo biofiltro per ridurre l’accumulo del metanolo e dei solventi utilizzati nel settore industriale, sarà possibile, infatti, ridurre l’inquinamento dell’aria.
Utilizzando funghi e batteri normalmente presenti nei gusci delle arachidi, gli studiosi ricaveranno un filtro capace di catturare gli inquinanti e rilasciare anidride carbonica e acqua. Il Fusarium Oxysporum – fungo parassita saprofita che si nutre di sostanze organiche morte – e il Brevibacterium – batterio Gram-positivo che vive nel terreno – sono i microrganismi utilizzati dal team di ricercatori per questa importante scoperta. Perché sono state scelte proprio le arachidi per questo tipo di esperimento? Pare che la particolare struttura cava dei gusci massimizza il contatto con gli inquinanti e, nel contempo, quella di crescita batterica.
«Il guscio delle arachidi è speciale per queste applicazioni, perché è naturalmente vuoto ed ha una superficie di contatto con l’aria, che favorisce lo sviluppo di microrganismi», hanno infatti spiegato. Forse è ancora presto per la commercializzazione del biofiltro, ma i ricercatori stanno già lavorando per realizzare un prototipo dimostrativo destinato alle scuole in maniera che possano replicare l’applicazione.
Valentina Friscia
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