Il principe ha ritirato il Legancy Award in memoria dell’impegno di sua madre Diana. Il giovane ha ricordato che la principessa quando aveva 25 anni stringeva la mano ai malati di HIV. Un gesto storico che ha fatto cadere le barriere della demonizzazione della malattia.
Era il 1987 quando la principessa Diana aprì al pubblico il reparto in aiuto dei malati di HIV nel nasocomio di Middlesex di Londra. La donna aveva compiuto un gesto piuttosto importante: stringere la mano ai pazienti. Grazie a quest’azione, Lady Diana fece comprendere al mondo intero una certezza che oggi appare al quanto scontata, cioé che l’AIDS non è trasmissibile con un contatto casuale come un semplice abbraccio o bacio, facendo in modo che i malati non fossero più né demonizzati e né emarginati. Oggi, è il figlio Harry a ritirare un premio postumo in memoria della principessa Diana, tragicamente scomparsa in un indicente nel 31 agosto 1997. Il principe trentatreenne, che da anni porta avanti l’impegno contro HIV in merito all’associazione Sentebale , si è mostrato piuttosto commosso, nel corso del’evento organizzato a Londra dalla rivista LGBT Attitude.
«Nell’aprile del 1987, mia mamma aveva solo 25 anni e stava ancora cercando la sua via per l’impegno pubblico – ha dichiarato Harry durante la serata del Attitude Legancy Award – Ma percepiva già la responsabilità di voler intervenire su questioni che venivano ignorate. Era a conoscenza che l’HIV era una di queste e pareva una sfida senza speranza. Sapeva, però che questa patologia relativamente nuova stava generando una situazione rischiosa, soprattutto quando si mescolava con l’omofobia». Poi, il principe ha aggiunto che molte persone venivano discriminate dalla loro società e a volte anche dalle loro famiglie solamente perché erano malate. Nonostante si sapesse già che l’AIDS non potesse essere trasmessa tramite contatto fisico, molte parsone evitavano di stare vicino alle persone affette da tale patologia. Per combattere questo tipo di discriminazione, la principessa del Galles ha invitato le persone ad educare se stesse, per trovare la loro indulgenza affinché sostenessero coloro che necessitavano di aiuto, piuttosto che evitarli.
L’impegno di Lady Diana non si è fermato qui, ma è andato avanti per anni. Come ora, viene portato avanti da William ed Harry, che sono fondatori di molte campagne per fare in modo che molte persone affrontino il test dell’HIV. Un esame al quale si è sottoposto Harry sotto i riflettori. «Mi domando spesso cosa avrebbe fatto mia madre per procedere la lotta contro l’AIDS e HIV se fosse stata qui – ha continuato il principe – Penso che avrebbe detto a tutti che occorre sottoporsi a visite regolari, sia per se stessi, sia per quelli amano». Insomma, oltre ad essere stata una grande icona di bellezza ed eleganza, la principessa Diana è stata un emblema di grande coraggio, umiltà e bontà d’animo ed è per questo che è divenuta indimenticabile.
Katia Di Luna
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