Cosa sta accadendo al nostro clima? In questi ultimi mesi e in particolare tra dicembre e gennaio abbiamo avuto un forte calo delle precipitazioni e un caldo similare a quello di Agosto. Alcuni segni evidenti li troviamo nelle campagne, dove la natura è in confusione con un inverno da primavera: mandorli, susini e peschi sono fioriti in grande anticipo e non è affatto raro trovare nei prati dei fiori primaverili.
La Coldiretti ha sottolineato: «Un inverno cosi del tutto anomalo non si era mia visto con un dicembre meno piovoso e più bollente degli ultimi 215 anni. Mai, si è verificato che i giorni della merla che chiudono il mese di gennaio sono stati accompagnati da un caldo record, altro che i più freddi dell’anno». Ciò che ci fa allarmare sono anche i livelli di laghi e fiumi, come il Po in crisi idrica con valori al di sotto della media almeno due metri rispetto a gennaio 2015. La Coldiretti ci conferma: «La situazione è grave anche nei laghi, che a fine gennaio si trovano prossimi ai minimi storici del periodo con il Lago Maggiore che è al 17% della sua capacità e il Lago di Como che è addirittura sceso al 12%, mentre quello di Garda al 33%».
In città come Torino, la Dora è quasi in secca ricoperta da zone sabbiose che hanno portato alla luce detriti e rifiuti. Per non parlare delle montagne italiane che, mai come quest’anno, sono rimaste cosi tanto all’asciutto. I modelli climatici, indicano come un alto contenuto di gas serra in atmosfera, faccia uscire un carattere subtropicale del clima mediterraneo. Il clima italiano è destinato a diventare sempre più simile a quello del Nord Africa, cosi da avere estati sempre più secche e una forte diminuzione delle precipitazioni. In tutto il paese potrebbe deteriorarsi l’acqua di falda, e al centro-sud sarebbero favoriti i processi di desertificazione.
Marcello Strano
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