Inversione di marcia per quanto riguarda le prescrizioni mediche. Sei mesi fa era stato varato il cosiddetto decreto appropriatezza, il quale aboliva il ticket per 203 prestazioni sanitarie, imponendo, per tutti gli altri esami, il pagamento del suddetto. In altri termini, è stato ridotto il numero di analisi prescrivili con ticket al fine di evitare che il sistema sanitario sia sovraccaricato da ricette non indispensabili. Per di più, se i medici avessero sforato la cifra concessa sarebbero stati multati dal momento che solamente taluni esami comandati corrispondevano ad emergenza assistenziale.
I dottori, pertanto, tornano liberi di prescrivere qualsivoglia esame necessiti il paziente in questione, senza doversi attenere alle linee guida del provvedimento o incorrere in qualche sanzione. L’unica cosa che d’ora in poi la sanità terrà d’occhio è come i medici gestiranno le ricette in generale. Anche il numero di prestazioni soggette a vincoli scende da 203 a 40, salvo quelle particolarmente importanti. Il decreto legge tanto appoggiato dalla ministro Lorenzin, in realtà è stato sin da subito fortemente criticato e ostacolato da specialisti e pazienti; inoltre, lo stesso Gino Strada, leader di Emergency, da sempre ha avuto parole di disapprovazione nei confronti del decreto appropriatezza. Lo stesso nome, appunto, dice molte cose, resta solo da constatare a quale tipo di “appropriatezza” la ministro si riferisse.
Anastasia Gambera
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