Nel corso del prepartita di gara-2 delle semifinali di Conference tra New York Knicks e Indiana Pacers, l’NBA ha annunciato il nome del vincitore del premio di MVP. Si tratta di Nikola Jokić, che batte la concorrenza di Luka Dončić e Shai Gilgeous-Alexander e si aggiudica il trofeo per la terza volta in carriera, dopo aver già trionfato nel 2020-2021 e nel 2021-2022.
Protagonista di una stagione conclusa con medie di 26.4 punti, 12.4 rimbalzi, 9 assist, 1.4 palle rubate e una stoppata col 58% dal campo, il 36% dalla lunga distanza e l’82% dalla lunetta in 79 partite, il centro serbo dei Denver Nuggets (secondi a Ovest con un record di 57-25, a pari merito con gli Oklahoma City Thunder primi) diventa il nono giocatore capace di vincere il prestigioso premio in almeno tre occasioni, dopo Kareem Abdul-Jabbar (6), Bill Russell e Michael Jordan (5), Wilt Chamberlain e LeBron James (4), Moses Malone, Larry Bird e Magic Johnson (3).
Dal 1987-1988, inoltre, soltanto altri due giocatori hanno vinto più di due MVP, ossia Michael Jordan e LeBron James. Una delle poche note liete in casa Denver Nuggets, con la franchigia del Colorado attualmente sotto 2-0 contro i Minnesota Timberwolves in semifinale di Conference (gara-3 si giocherà nella notte tra domani e dopodomani al Target Center di Minneapolis) dopo aver battuto per 4-1 i Los Angeles Lakers al primo turno. I campioni in carica vedono vicinissima l’eliminazione dai playoff, ma almeno per oggi possono festeggiare l’ennesimo traguardo da applausi di Jokić.
Nikola Jokić, centro dei Denver Nuggets, con il suo primo premio di MVP in carriera, vinto nel 2020-2021. (Fonte: NBA.com).
A 29 anni, The Joker può vantare un palmares incredibile: 3 MVP della regular season, un MVP delle Finals, un MVP delle Finali di Conference e un titolo di campione NBA. Oltre a ciò, il classe ‘95 è stato inserito in tre occasioni nel Miglior quintetto stagionale ed è stato convocato sei volte all’All-Star Game. Jokić venne selezionato al Draft 2014 dai Denver Nuggets, che lo chiamarono con la 41ª scelta assoluta (11ª del secondo giro), mentre in tv andava in onda uno spot di Taco Bell e in pochi si interessarono a un giocatore che di lì a poco avrebbe dominato l’NBA.
Fino a non molto tempo fa, infatti, in pochi credevano che il nativo di Sombor sarebbe diventato uno dei migliori giocatori al mondo, nonché futuro Hall of Famer e simbolo di una squadra che lo scorso anno ha messo le mani sul Larry O’Brien Trophy, il titolo NBA, per la prima volta nella sua storia, battendo per 4-2 i Miami Heat alle Finals.
La personalità riservata e autentica di Jokić lo rende un antieroe unico nella NBA, un punto di riferimento per coloro che apprezzano la semplicità e l’autenticità. Il suo legame con le sue radici e le sue passioni, su tutte quelle per i cavalli (è anche proprietario di una scuderia, la Dream Catcher), aggiungono profondità al suo carattere e potrebbero essere un elemento chiave nel suo straordinario successo. La sua storia dimostra che, nonostante le aspettative iniziali, il talento autentico può brillare anche senza la costante ricerca dei riflettori e rimanendo sé stessi.
Nikola Jokić raccoglie l’eredità di Joel Embiid e torna a vincere il Michael Jordan Trophy, il premio di MVP. (Fonte: NBA.com).
Nulla da fare, dunque, per Dončić (terzo con 566 punti totali nella classifica dei voti per l’MVP), miglior realizzatore stagionale con 33.9 punti a partita, primo per partite da almeno 40 punti a referto (13), secondo per assist (9.2, dietro al solo Tyrese Haliburton) e protagonista di un career-high da 73 punti contro gli Atlanta Hawks a gennaio, e Gilgeous-Alexander (secondo con 640 punti totali), terzo per media punti (30.1) e primo per palle rubate per gara (2) partite da 20+ punti (69) e da 30+ punti (51). Entrambi protagonisti di una stagione da incorniciare, i due 25enni avranno senz’altro modo di rifarsi negli anni a venire.
Jokić, arrivato secondo lo scorso anno alle spalle di Joel Embiid, ha stravinto la corsa all’MVP con ben 79 voti per il primo posto e 926 punti totali. Oltre alle ottime medie individuali, il numero 15 dei Nuggets è stato il miglior giocatore della regular season per Player Efficiency Rating (31.0), Win Shares (17.0) e Plus/Minus (13.2) e ha messo a referto ben 68 doppie doppie e 25 triple doppie (secondo in entrambe le categorie, dietro Domantas Sabonis), confermandosi un elemento di vitale importanza per il sistema di gioco dei suoi Denver Nuggets.
In una lega in cui il clamore mediatico spesso supera il gioco stesso, Nikola Jokić continua a brillare come un faro di speranza per coloro che credono nell’importanza della semplicità e dell’autenticità nel raggiungimento del successo, senza cercare a tutti i costi le luci della ribalta. La sua vittoria, inoltre, rappresenta l’ennesima dimostrazione della grande crescita dei giocatori europei. L’ultimo MVP americano risulta James Harden, vincitore nel 2018, mentre Stephen Curry è l’ultimo giocatore statunitense capace di arrivare sul podio (terzo nel 2021). Dal 2019 ad oggi hanno trionfato il greco Giannis Antetokounmpo (2019 e 2020), il camerunese Joel Embiid (2022) e, appunto, Jokić, che ha fatto incetta di premi.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: NBA.com
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