Gli Indiana Pacers sbancano il Madison Square Garden, superando il secondo turno dei playoff NBA con i New York Knicks e qualificandosi alle Finali di Conference per la prima volta dal 2014. La bolgia del Garden e il ritorno nel quintetto titolare di OG Anunoby non bastano ai Knicks, il cui sogno di tornare alle Conference Finals dopo 24 anni si infrange malamente sul più bello.
L’avvio dei Pacers è devastante, con la squadra guidata da coach Rick Carlisle che non sbaglia praticamente nulla e chiude il primo quarto sul +12 (39-27). Il copione non cambia nel secondo periodo, in cui Indiana tocca anche i 20 punti di vantaggio e arriva a +15 alla pausa lunga (70-55). New York cambia marcia all’inizio del terzo quarto, piazzando un parziale di 12-3 che cambia lo scenario e riporta mette tutto in discussione, portando i Knicks a -6 (73-67) e facendo scatenare il pubblico di casa. I Pacers non si scompongono e ristabiliscono il divario in ben poco tempo, chiudendo il terzo quarto sul 101-84.
Perso Jalen Brunson (17 punti e 9 assist in 29’) per infortunio, dopo che anche Anunoby era stato costretto a lasciare il parquet, i Knicks non riescono più a tornare a contatto. Il tutto nonostante le ottime prestazioni di Donte DiVincenzo e Alec Burks. Il primo risulta il miglior scorer della serata con i suoi 39 punti (career-high ai playoff) con 9/15 da dietro l’arco, mentre il secondo si riscopre jolly in uscita dalla panchina, mettendo a referto 26 punti in 27’ tirando col 62% dal campo (8/13) e il 40% da tre (2/5).
DiVincenzo, Burks e Brunson, non trovano l’aiuto del supporting cast. Oltre a loro, infatti, soltanto Josh Hart va in doppia cifra (10 punti). New York resta in vantaggio per poco più di un minuto di gioco, trovandosi sempre a rincorrere e arrivando all’appuntamento decisivo svuotata fisicamente e mentalmente dopo l’enorme sforzo profuso nelle precedenti dodici partite tra primo turno coi Philadelphia Sixers (4-2) e secondo con gli Indiana Pacers. Ciò soprattutto in virtù dei tanti infortuni che hanno complicato e non poco i piani della squadra di Tom Thibodeau.
Seconda eliminazione consecutiva in semifinale di Conference per i Knicks, che concludono nel peggiore dei modi una cavalcata nel complesso molto positiva. Il 130-109 finale in favore degli Indiana Pacers, al contempo, denota la notevole crescita di questi ultimi, capaci di eliminare i Milwaukee Bucks al primo turno (4-2) e di staccare il pass per le Finali di Conference NBA per la prima volta dal 2014.
Tyrese Haliburton (26 punti e 6 assist con 10/17 al tiro e 6/12 da tre) è il miglior scorer della serata per i suoi, e può contare sull’ottimo apporto dei suoi compagni di squadra, tutti in grande spolvero, con tutto il quintetto titolare in doppia cifra: Pascal Siakam e Andrew Nembhard (20 punti a testa), Aaron Nesmith (19 punti con 8/8 dal campo e 2/2 dalla lunga distanza) e Myles Turner (17 punti e 4 stoppate con 7/11 al tiro e 2/3 da tre).
A loro si aggiunge T.J. McConnell, autore di 12 punti e 7 assist col 75% dal campo (6/8) dal campo in 24’ in uscita dalla panchina. La forza e il valore del collettivo permettono ai Pacers di portare a casa una storica vittoria al Madison Square Garden, con percentuali da incorniciare (67% dal campo e 54% da dietro l’arco) e 33 assist a referto per gli ospiti. Indiana fa registrare la terza serie di playoff consecutiva vinta contro i Knicks, dopo quelle del 2000 e 2013 (l’ultima persa risale al 1999). In Finale di Conference, gli uomini di Rick Carlisle affronteranno i Boston Celtics, reduci dal successo per 4-1 contro i Cleveland Cavaliers.
Accede alle Conference Finals anche Minnesota, che batte i Denver Nuggets in trasferta in gara-7. Il 98-90 finale è frutto dell’ottima difesa dei Timberwolves, che rimontano il -15 maturato dopo i primi due quarti (53-38 per i padroni di casa) e subiscono appena 37 punti nel secondo tempo. Grande prestazione corale per i Lupi, che mietono un’altra vittima illustre dopo aver annientato i Phoenix Suns e si qualificano alle Finali di Conference per la seconda volta assoluta, la prima dal 2004. Al pari dei Pacers contro i Knicks, Minnesota (prima squadra nella storia a rimontare da -20 in una gara-7) manda tutto lo starting five in doppia cifra.
Spiccano, in particolare, le prove di Karl-Anthony Towns (23 punti e 12 rimbalzi con 8/14 al tiro) e Jaden McDaniels (23 punti, 6 rimbalzi e 2 recuperi con 7/10 dal campo e 3/4 da tre). Bene anche il Difensore dell’anno Rudy Gobert e il Sesto uomo dell’anno Naz Reid, autori rispettivamente di 13 punti, 9 rimbalzi e 2 stoppate e di 11 punti, 4 rimbalzi e 2 stoppate in uscita dalla panchina, mentre Mike Conley aggiunge 10 punti, 8 rimbalzi, 4 assist e 2 recuperi con 3/5 dalla lunga distanza. Tutt’altro che positiva, invece, la gara-7 di Anthony Edwards, che fa registrare 16 punti, 8 rimbalzi, 7 assist e 2 palle rubate con pessime percentuali al tiro (6/24 dal campo e 2/10 da dietro l’arco).
Il nativo di Atlanta si rialza parzialmente nella seconda parte di gara, dando il suo contributo al colpaccio dei Timberwolves in rimonta. Nulla da fare per i campioni in carica, cui non bastano le ottime prestazioni individuali di Jamal Murray e Nikola Jokić. La point guard canadese mette a referto 35 punti col 48% dal campo (13/27), mentre il centro serbo, recentemente premiato con l’MVP, chiude con una doppia doppia da ben 34 punti, 19 rimbalzi e 7 assist con il 46% al tiro (13/28). I due, però, tirano molto male da tre (4/12 il primo, 2/10 il secondo) e, soprattutto, risultano gli unici due giocatori in doppia cifra per la squadra di coach Mike Malone.
Delude e non poco, infatti, il supporting cast di Denver, che produce appena 21 punti tra sei giocatori: 7 punti con 3/12 dal campo e 1/6 da dietro l’arco per Michael Porter Jr., 5 punti a testa per Kentavious Caldwell-Pope e Christian Braun e 4 punti per Aaron Gordon. Per la quarta volta in sette partite giocate contro i Timberwolves, i Nuggets non riescono a toccare quota 100 punti (99 in gara-1, 80 in gara-2, 70 in gara-6 e 90 in gara-7). Dopo aver avuto il miglior reparto difensivo della regular season (105.7 punti concessi a partita), la squadra di Chris Fynch si conferma una delle migliori difese anche ai playoff, con poco meno di 100 punti subiti per gara in undici partite totali, di cui quattro contro i Suns e sette contro i Nuggets.
Tra le squadre ancora in corsa ai playoff NBA, fanno meglio soltanto i Boston Celtics (96.7). Oltre a ciò, Minnesota dà l’impressione di non arrendersi mai, anche quando sembra con le spalle al muro. Un aspetto che i Dallas Mavericks, prossimi avversari dei Timberwolves nelle Finali di Conference NBA in virtù della vittoria per 4-2 al secondo turno contro gli Oklahoma City Thunder, dovranno tenere bene a mente.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: NBA.com
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