Le prime cinque giornate di Premier League hanno riservato tante sorprese e spettacolo a non finire. Non è da meno la sesta giornata, che mette in vetrina il primo ko stagionale dell’Everton, caduto sotto i colpi del Southampton al St Mary’s: il 2-0 finale per i Saints porta le firme di Ward-Prowse e Che Adams, che archiviano la pratica nel giro di pochi minuti nel finale del primo tempo, con i Toffees costretti a chiudere in dieci uomini in virtù dell’espulsione di Digne che ha fatto infuriare e non poco Ancelotti al termine della gara. Prima sconfitta in campionato anche per l’Aston Villa, travolto dal neopromosso Leeds tra le mura amiche: prima di questa giornata, i Villans erano l’unica squadra a punteggio pieno nei più importanti campionati europei, a braccetto col Milan.
A regalare i tre punti agli uomini del Loco Bielsa è la tripletta d’autore di uno scatenato Patrick Bamford (quinto giocatore a mettere a referto un hat-trick al Villa Park dopo Chris Sutton, Robbie Fowler, Gareth Bale e Sergio Agüero), che porta i suoi a soli tre punti di distacco dal primo posto, occupato ancora dall’Everton, ma a pari merito col Liverpool. I campioni in carica, infatti, battono per 2-1 lo Sheffield United in rimonta ad Anfield, con le reti di Firmino, che riesce a sbloccarsi in questa edizione della Premier League, e Diogo Jota che tra fine primo tempo e metà ripresa ribaltano l’illusorio vantaggio per le Blades – ancora a corto di vittorie in un avvio di stagione a dir poco complicato – siglato da Berge su rigore in avvio di gara. Nonostante abbiano la peggior difesa del campionato (14 reti subite sin qui), i Reds ritrovano dunque la vittoria in Premier e soprattutto il primato in classifica, anche se per differenza reti restano virtualmente al comando gli acerrimi rivali dell’Everton.
A condividere col Liverpool il poco gratificante primo posto nella classifica dei gol subiti c’è il neopromosso Fulham, ultimo in classifica, ancora senza vittorie e sconfitto in ben cinque gare su sei disputate: i Cottagers cadono anche nel derby londinese col Crystal Palace (2-1 per le Eagles dell’ex di turno Roy Hodgson, con i gol di Riedewald e Zaha che rendono vana la rete di Cairney al fotofinish). Non riesce a trovare continuità il Manchester City, che dopo il successo per 1-0 sull’Arsenal si fa fermare sull’1-1 dal West Ham all’Olympic Stadium. I Citizens si aggrappano al talento di Phil Foden, che entra in campo in avvio di ripresa e pareggia i conti in men che non si dica, rispondendo al gol dell’1-0 per gli Hammers siglato da Michail Antonio dopo poco più di un quarto d’ora di gioco con una gran rovesciata. La squadra di Guardiola non ha mai perso un match in cui Foden è andato a segno, mettendo a referto quindici vittorie e un pareggio.
Stessa sorte anche per il Manchester United, che non va oltre lo 0-0 casalingo col Chelsea: a Old Trafford brillano le difese, mentre i rispettivi attacchi faticano a incidere, con i padroni di casa che hanno modo di far debuttare il neoacquisto Edinson Cavani nella ripresa. Menzione d’onore per Edouard Mendy, divenuto in breve il portiere titolare dei Blues (appena sei anni fa era disoccupato e valutava seriamente la possibilità di lasciare per sempre il mondo del calcio giocato): il classe ’92, arrivato dal Rennes nella scorsa sessione di mercato, si rende protagonista di almeno tre interventi decisivi, due dei quali su Marcus Rashford, sbarrando la strada ai Red Devils e consentendo al Chelsea di chiudere il match senza subire nemmeno un gol per la seconda volta consecutiva, la terza in quattro partite giocate con lui in porta (lo scorso anno, con Kepa e Caballero, i Blues mantennero la porta inviolata in nove occasioni). Il senegalese, inoltre, diventa il secondo portiere della storia del club londinese a far registrare due clean sheets nelle prime due presenze in Premier League, sedici anni dopo Petr Čech (tra l’altro anch’egli ex Rennes).
Si dividono la posta in palio anche Wolverhampton e Newcastle, che pareggiano 1-1 al Molineux: il solito Raúl Jiménez apre le marcature con una gran botta a dieci minuti dal termine, ma il suo gol non basta ad assicurare i tre punti ai Wolves, raggiunti a un minuto dal 90′ dalla rete di Jacob Murphy, che permette agli ospiti di portare a casa il terzo risultato utile consecutivo in trasferta in questo campionato. Ritmo ancor più impressionante in trasferta per il Leicester, che in tre partite ha ottenuto nove punti, frutto di tre vittorie: dopo aver sconfitto nettamente West Bromwich e Manchester City, le Foxes regolano di misura l’Arsenal all’Emirates (1-0, a segno il solito Jamie Vardy, che gela i londinesi nel finale di gara). Per gli uomini di Arteta si tratta del secondo ko di fila, nonché del terzo nelle ultime quattro giornate.
A chiudere il cerchio sono le due sfide del lunedì sera. Nella prima, il Brighton ferma il West Bromwich sull’1-1 all’AMEX Arena, con Ahearne-Grant che a poco meno di dieci minuti dal termine pareggia i conti dopo l’autogol di Livermore a fine primo tempo, evitando la sconfitta ai neopromossi Baggies. Quest’ultimi non hanno ancora conosciuto la vittoria in quest’avvio stagionale: il loro ultimo successo in Premier League risale addirittura al 5 maggio 2018, quando il West Bromwich si impose per 1-0 sul Tottenham. Proprio quest’ultimo disputa l’ultima gara del sesto turno di campionato, regolando il Burnley a Turf Moor grazie a un gol di Son. Quinto risultato consecutivo per gli Spurs di Mourinho, che si portano a soli due punti dalla vetta, mentre i Clarets restano ultimi con appena un punto in classifica.
Dennis Izzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
“Se c’è un libro che vuoi leggere, ma non è stato ancora scritto, allora devi scriverlo.”