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Tottenham: finita l’era Pochettino, Mourinho torna in pista!
20 Novembre 2019
CalcioVoci di Sport

Tottenham: finita l’era Pochettino, Mourinho torna in pista!

Home » Voci di Sport » Calcio » Tottenham: finita l’era Pochettino, Mourinho torna in pista!

Il pareggio interno per 1-1 col neo promosso Sheffield United costa caro a Mauricio Pochettino: il Tottenham, infatti, ha deciso di esonerare il tecnico argentino in seguito a una disastrosa prima parte di stagione. Nonostante gli Spurs occupino attualmente il secondo posto alle spalle del Bayern Monaco nel girone di Champions League, i ripetuti passi falsi in Premier League non sono passati inosservati, con i londinesi che hanno conquistato sin qui appena 14 punti in 12 giornate (tre vittorie, cinque pareggi e quattro sconfitte) e sono a 20 punti di distacco dalla vetta e a 11 lunghezze dalla zona Champions League.

Dopo una serie di risultati altalenanti, a ottobre il Tottenham ha raccolto le due batoste più pesanti sin qui, venendo letteralmente travolto dal Bayern Monaco in Champions (7-2) e dal più modesto Brighton in Premier (3-0), per poi non andare oltre il pareggio per 1-1 in casa contro il Watford ultimo in classifica. L’unica gioia di un mese nefasto è il netto successo 5-0 con la Stella Rossa, soltanto un fuoco di paglia.

A novembre, infatti, le cose non sono poi andate tanto diversamente, con gli uomini di Pochettino che sono stati nuovamente capaci di battere soltanto la squadra serba in campo europeo, facendosi fermare da Everton prima e, appunto, Sheffield poi in campionato (1-1 in entrambi i casi). L’ex tecnico di Espanyol e Southampton ha deluso ampiamente le aspettative quest’anno e sembra strano pensare fino a pochi mesi fa fosse a dir poco impensabile metterlo in discussione.

Nella passata stagione, infatti, l’argentino è arrivato a giocarsi la finale di Champions League coi connazionali del Liverpool (2-0 per i Reds a Istanbul), guadagnando l’accesso all’edizione successiva della Coppa dalle grandi orecchie per il quarto anno consecutivo, nonostante gli Spurs non avessero speso nemmeno una sterlina sul mercato per rinforzare la squadra, confermando in blocco i propri elementi chiave, dall’implacabile bomber Harry Kane al trascinatore Son.

La scorsa estate, invece, il Tottenham ha speso eccome, col chiaro intento di dare continuità a un’ottima stagione e magari mettere anche in bacheca qualche trofeo: gli arrivi di Giovani Lo Celso (in prestito), Tanguy Ndombele e Ryan Sessegnon (questi ultimi due per un totale di circa 80 milioni di sterline), però, non si sono rivelati sufficienti per proseguire sull’ottima strada che Pochettino aveva tracciato negli ultimi anni.

A sorprendere, però, non è soltanto la notizia del suo esonero (Pochettino potrà comunque tornare ad allenare un club di Premier League già quest’anno e sarà sicuramente uno degli allenatori più ambiti del panorama calcistico internazionale nei prossimi mesi), ma anche e soprattutto il nome scelto dal proprietario Daniel Levy per rimpiazzare l’argentino, ossia José Mourinho, libero dal 2018 e pronto a tuffarsi nella sua terza avventura in terra inglese, dopo Chelsea (2004-2007 e 2013-2015) e Manchester United (2016-2018).

Lo Special One, che nelle scorse settimane era stato accostato anche al Real Madrid (si sarebbe trattato di un ritorno) e al Bayern Monaco, ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2023 col Tottenham, passando dai 20 milioni che percepiva allo United ai 13 di Pochettino, e avrà il compito di risollevare le sorti del club già a partire dal prossimo impegno – il derby in trasferta col West Ham – e provare a ottenere il miglior piazzamento possibile in campionato (se la corsa al titolo è ormai praticamente da dimenticare, la volata per conquistare un posto in Champions resta più che fattibile), in FA Cup e in Europa.

Mourinho, che in carriera ha vinto ben 25 trofei (tra cui due Champions League e tre campionati inglesi) e stabilito innumerevoli record, potrebbe essere l’uomo giusto per riportare qualche coppa nella bacheca del Tottenham, il cui ultimo trionfo risulta essere la Coppa di Lega del 2007-2008. L’obiettivo primario, però, è quello di rimettere in sesto una squadra che ha attraversato tante difficoltà in questa prima parte di stagione, ma che al contempo ha senz’altro tutte le carte in regola per risalire la china in men che non si dica.

Levy ha approfittato della sosta per le Nazionali per rifletterci su e ha deciso di separarsi da Mauricio Pochettino dopo avergli dato più volte fiducia. L’argentino, che la scorsa estate sembrava a un passo dal lasciare la panchina degli Spurs, saluta il Tottenham dopo 293 partite, con una percentuale di vittorie che sfiora il 55% (160 successi ottenuti). Anche Massimiliano Allegri sembrava in corsa per il posto, ma il tecnico toscano difficilmente avrebbe accettato un’occasione a stagione in corso, peraltro in un campionato in cui non ha mai allenato.

Vi ha allenato eccome José Mourinho, che aveva iniziato la stagione da opinionista negli studi di Sky Sports, in attesa di una chiamata che potesse permettergli di rimettersi in gioco dopo circa un anno. Mou ha un curriculum che parla per sé e ha vinto praticamente ovunque, ecco perché il Tottenham lo ha preferito ai tanti altri nomi vagliati, tra cui Julian Nagelsmann (Lipsia) e Eddie Howe (Bournemouth), piste comunque più complicate da percorrere ora poiché entrambi già sotto contratto con altre squadre.

Dennis Izzo

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Dennis Izzo

About Dennis Izzo

Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.

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