Leo Messi e Cristiano Ronaldo continuano a scrivere la storia del calcio a suon di record e prestazioni da incorniciare, ma hanno ormai oltrepassato la fase migliore della propria carriera e si avviano alla conclusione di quella che sarà ancora per qualche anno una delle più splendide rivalità della storia del calcio e dello sport in generale. La Pulce e CR7, infatti, si sono contesi per più di un decennio il prestigioso titolo di miglior calciatore del mondo, combattendo ogni anno per il Pallone d’oro dal 2008 ad oggi: soltanto nel 2018, il loro dominio è stato interrotto, seppur provvisoriamente, da Luka Modrić, unico giocatore capace di vincere il premio in una decade stradominata da Messi (6 Palloni d’oro) e Ronaldo (5). Nel frattempo, i due hanno fatto la voce grossa anche in campo internazionale, spartendosi numerose Champions League: quattro Coppe dalle grandi orecchie per l’argentino, vincitore col suo Barcellona nel 2006, nel 2009 (proprio contro il Manchester United di Cristiano Ronaldo all’Olimpico di Roma), nel 2011 e nel 2015, in quest’ultimo caso contro la Juventus di Allegri a Berlino, tre, invece, per l’asso portoghese, capace di trionfare nel 2008 col Manchester United e col Real Madrid nel 2014, sotto la guida di Carlo Ancelotti, e in tre anni consecutivi, dal 2016 al 2018 (mai nessuna squadra vi era riuscita prima).
Come se non bastasse, Messi e Ronaldo detengono alcuni dei più importanti record individuali della storia di questo sport, aspetto che ha contribuito notevolmente a creare l’affascinante e tutt’ora irrisolta questione del dualismo tra La Pulce e CR7, con l’annoso dubbio su chi sia il migliore tra i due che ha dato origine a due fazioni opposte. Di mezzo, i neutrali, coloro che apprezzano entrambe le sfumature di due campioni tanto forti e speciali quanto diversi tra loro e che si godono quella che probabilmente rappresenta la rivalità più spettacolare della storia dello sport. Messi detiene, tra i tanti, il record di gol segnati in un anno solare (ben 91 nel 2012), di maggior numero di reti con la stessa squadra (654), di Palloni d’oro e Scarpe d’oro (sei in entrambi i casi) e di più doppiette (128) e triplette (36) nella storia del campionato spagnolo, oltre ad essere il miglior marcatore all-time del Barcellona con 654 reti in 760 presenze in tutte le competizioni. Ronaldo, dal canto suo, risulta l’unico calciatore ad aver vinto nello stesso anno Champions League, Europeo, Mondiale per club e Pallone d’oro (2016), quello con più gol segnati con una nazionale europea (miglior realizzatore di tutti i tempi del Portogallo con 102 reti), nonché il miglior marcatore della storia della Champions League con 135 gol e del Real Madrid (450). I due, inoltre, condividono il primato per numero di triplette realizzate in Champions (8 a testa).
Mentre il loro appassionante dualismo continua a emozionarci, però, stanno già nascendo i loro possibili eredi, quelli destinati a dare vita a una nuova rivalità che prenda il posto di quella tra Messi e Ronaldo quando i due appenderanno gli scarpini al chiodo. Si tratta di Kylian Mbappé e Erling Braut Haaland, che incarnano alla perfezione i loro predecessori e sembrano essere già pronti per raccoglierne il testimone. Il primo ha da poco compiuto 22 anni, ma ha già la personalità di un veterano e ha conseguito numerosi traguardi nel corso della sua breve ma intensa carriera, vincendo il Mondiale con la Francia nel 2018 da protagonista (doppietta agli ottavi con l’Argentina e gol in finale con la Croazia), a soli 18 anni, risultando il secondo giocatore più giovane della storia a segnare in una finale di Coppa del mondo dopo Pelé, che vi riuscì a 17 anni contro la Svezia nel 1958. Messosi in mostra tra le file del Monaco, viene prelevato dal Paris Saint-Germain nell’estate 2017 per circa 145 milioni di euro più 35 milioni di bonus, cifra che lo rende il secondo acquisto più costoso della storia, dietro soltanto al suo compagno di squadra Neymar. Un letale mix di esplosività, forza fisica, velocità e tecnica, qualità che lo rendono capace di svariare su tutto il fronte offensivo e di esibirsi in impressionanti falcate palla al piede, e un tiro potente e preciso costituiscono le armi principali del campioncino francese, che in molti già ritengono il numero uno al mondo, soprattutto dopo il recente show contro il Barcellona di Messi nell’andata degli ottavi di Champions League, con la tripletta decisiva nel 4-1 per i parigini al Camp Nou che è apparso ai più come il più classico passaggio di consegne.
The only two players to score 18+ UCL goals before their 21st birthday.
Mbappe and Haaland are the future. pic.twitter.com/nQes3NEofk
— ESPN FC (@ESPNFC) February 17, 2021
A contendergli il titolo di migliore al mondo è il sopracitato Haaland, che sta facendo faville con la maglia del Borussia Dortmund, incantando il mondo a suon di gol. Rispetto a Mbappé, il 20enne norvegese è un bomber di razza, anch’egli molto veloce ma dedito principalmente al dominio incontrastato in area di rigore, arma principale dei più grandi cannonieri che la storia conosca. Figlio d’arte (suo padre Alf-Inge indossò la maglia di Leeds e Manchester City, tra le altre), Haaland è salito alla ribalta poco più di un anno fa, mettendosi in mostra soprattutto in Champions League con la maglia dei sorprendenti austriaci del Salisburgo e catturando l’attenzione dei più importanti top club europei. Passato al Dortmund, il nativo di Leeds non solo non ha perso il vizio di segnare (è già a quota 41 reti in 42 presenze tra le file dei gialloneri e in Champions League, tra Salisburgo e BVB, ha già segnato 18 gol in 13 presenze), ma ha addirittura alzato l’asticella, salendo di livello e impressionando sempre di più per il suo feeling col gol. Un istinto naturale, spietato quello del piccolo gigante norvegese, che fa gola a numerose squadre d’élite. Il giorno dopo lo show di Mbappé, il centravanti del Dortmund ha messo a segno la doppietta decisiva che ha consegnato ai suoi il successo per 3-2 sul campo del Siviglia nell’andata degli ottavi di Champions, spiegando poi che la prestazione del “rivale” francese lo ha motivato tantissimo. Proprio quest’aspetto potrebbe rappresentare ufficialmente l’inizio di una nuova era, segnata dalla sfida a distanza tra Mbappé e Haaland. Tanto diversi quanto simili, in campo e fuori, entrambi in rampa di lancio, affamati di record e vittorie e legati da stima e rispetto, proprio come Cristiano Ronaldo e Leo Messi nel lontano 2008.
Se è vero che Messi e Ronaldo sono ancora in gran forma e sembrano destinati a continuare a incantare negli anni a venire, è pur vero che mai come quest’anno appaiono chiari i nomi dei rispettivi eredi dei due fenomeni che hanno regnato in maniera incontrastata per più di un decennio: Kylian Mbappé Lottin da un lato, Erling Braut Haaland dall’altro. Soltanto il tempo ci dirà se ci saranno giocatori in grado di contendere seriamente lo scettro ai due giovani talenti di PSG e Borussia Dortmund – tra i tanti, da tenere d’occhio Phil Foden del Manchester City, Jadon Sancho, compagno di squadra di Haaland in Germania, João Félix dell’Atlético Madrid, Dominik Szoboszlai del Lipsia, Callum Hudson-Odoi del Chelsea, Bukayo Saka e Gabriel Martinelli dell’Arsenal e Mason Greenwood del Manchester United – ma al momento la linea di successione al trono di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo appare già ben delineata e Mbappé e Haaland si apprestano non solo a diventare i nomi più chiacchierati nella prossima sessione di calciomercato, ma anche e soprattutto a dominare il panorama calcistico europeo e internazionale.
Dennis Izzo
Fonte foto: Profilo Twitter UEFA
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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