A 3 minuti e 26 secondi dal termine della gara tra Italia e Slovenia, sfida valevole per l’assegnazione del settimo e dell’ottavo posto ai Mondiali FIBA 2023, si è conclusa la carriera di Gigi Datome, che è uscito dal parquet della Mall of Asia Arena di Manila tra gli applausi scroscianti del pubblico e gli abbracci di giocatori e membri dello staff tecnico. 36 anni da compiere il prossimo 27 novembre, il capitano azzurro aveva da tempo annunciato che la Coppa del mondo tra Filippine, Giappone e Indonesia sarebbe stata l’ultima tappa della sua lunga e gloriosa carriera.
Pur non essendo riuscito a coronare il sogno di vincere una medaglia con l’Italbasket, il classe ‘87 ha scritto numerose pagine del grande libro della storia della pallacanestro italiana, toccando quota 203 presenze in Nazionale (decimo all-time) e chiudendo il Mondiale con medie di 7.8 punti e 1.1 rimbalzi in otto presenze, giocando in media 14’ a partita e facendo registrare la doppia cifra in tre occasioni. Nella gara vinta 78-76 con la Serbia, primo match della seconda fase a gruppi, l’Italia va sotto di ben sedici punti nel corso del terzo quarto. A risollevarla ci pensa proprio il capitano, che fino a quel momento non aveva messo a referto alcun punto, tirando 0/2 dal campo.
Nell’ultimo giro di lancette del terzo periodo, Datome sale in cattedra e segna 8 punti in fila, per poi centrare la doppia cifra in avvio di quarto quarto, riportando i suoi in partita (da -10 a -1) e siglando tutti i punti del parziale di 10-0 per gli azzurri. Datome si ripete con 11 punti con 4/8 dal campo e 3/5 da tre nella vittoria per 73-57 contro Portorico, per poi toccare quota 20 punti (suo career-high ai Mondiali) col 70% al tiro (7/10) e il 57% da dietro l’arco (4/7) nella gara persa 87-82 con la Lettonia di Luca Banchi. Dal debutto del 2 giugno 2007 all’ultima gara disputata il 9 settembre 2023, dal ruolo di dodicesimo nelle rotazioni a EuroBasket 2007 a quello di capitano alla FIBA World Cup 2023 (indossa la fascia dal 2013), Gigi Datome ha preso parte a sei edizioni degli Europei (2007, 2011, 2013, 2015, 2017 e 2022) e due dei Mondiali (2019 e 2022).
In entrambe le competizioni, non è mai andato oltre i quarti di finale (a EuroBasket 2013, 2015, 2017 e 2022 e ai Mondiali di quest’anno). Con l’Italbasket, il nativo di Montebelluna, in provincia di Treviso, ha totalizzato 1766 punti in 203 gare (media di 8.7 punti a partita) tra tutte le competizioni, mentre il suo massimo in carriera in una singola gara è di 28 punti. Nel corso della sua carriera professionistica, Gigi Datome ha indossato le maglie di Mens Sana Siena (2003-2008), Scafati (2006-2008), Virtus Roma (2008-2013) e Olimpia Milano (2020-2023) in Serie A, mentre all’estero ha militato nel Fenerbahçe (2015-2020) e in NBA, tra Detroit Pistons (2013-2015) e Boston Celtics (2015), vincendo sedici trofei, tutti tra Mens Sana Siena (un campionato e una Supercoppa italiana), Olimpia Milano (due Scudetti, due Coppe Italia e una Supercoppa italiana) e Fenerbahçe (tre campionati, tre Coppe di Turchia, due Coppe del Presidente e un’Eurolega).
Datome ha indubbiamente lasciato un segno indelebile nella storia della pallacanestro italiana e ha vissuto una carriera eccezionale. La sua esperienza in squadre di alto livello e i numerosi trofei conquistati sono una testimonianza della sua abilità e dedizione al gioco. È evidente il contributo significativo che il classe ‘87 ha dato al basket italiano e la sua impressionante carriera, sia a livello nazionale che internazionale, lo dimostra appieno. La sua leadership e la sua capacità di prendere in mano la partita in momenti chiave dimostrano il suo valore per la squadra. La sua carriera, inoltre, è stata caratterizzata da una versatilità straordinaria.
In campo, Datome non si è limitato a una sola posizione o ruolo, ma ha dimostrato di poter adattarsi a diverse situazioni di gioco, segnare da ogni posizione, sia dalla media distanza che da tre punti, e contribuire in difesa e a rimbalzo. Questa versatilità lo ha reso un giocatore dal valore inestimabile per qualsiasi squadra, sia in Italia che in Europa. Il suo ruolo nell’evoluzione del basket italiano è stato cruciale. Come capitano della Nazionale italiana, ha guidato la squadra in numerose competizioni internazionali, ispirando i giocatori più giovani a seguire le sue orme. Pur non riuscendo a conquistare una medaglia in competizioni importanti, ha contribuito a elevare il livello del basket italiano. Datome ha anche avuto successi personali, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti che testimoniano la sua abilità straordinaria e il rispetto che ha guadagnato tra i suoi colleghi e gli appassionati di basket.
Tra questi, figurano l’MVP della Serie A con la Virtus Roma nel 2012-2013, l’MVP delle finali del campionato turco (2015-2016), della Coppa del Presidente (2017) e della Coppa di Turchia (2019 e 2010) col Fenerbahçe, l’MVP della Coppa Italia (2021) e quello delle Finali Scudetto (2023) con l’Olimpia Milano. Gigi Datome è molto più di un giocatore di basket di talento; è un esempio di dedizione, leadership e versatilità che ha contribuito a elevare il basket italiano ed europeo a nuove vette. La sua eredità rimarrà un faro guida per le future generazioni di giocatori, tra cui i giovanissimi Mouhamet Diouf (2001), Gabriele Procida (2002) e Matteo Spagnolo (2003), che hanno condiviso con lui l’esperienza ai Mondiali nelle Filippine, ma anche Nico Mannion (2001) e Dame Sarr (2006). Oltre a ciò, Datome è stato un compagno di squadra straordinario, che motivava gli altri a dare sempre il massimo e creava un ambiente positivo nello spogliatoio, grazie al suo senso dell’umorismo e alla sua capacità di creare coesione nel gruppo.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Italbasket
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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