Il 2023 è stato l’anno delle puff, le coloratissime e profumatissime sigarette elettroniche monouso. Ma in Francia sarà anche l’ultimo: il nuovo piano nazionale anti-fumo prevede il divieto assoluto alla vendita di e-cig usa e getta.
Vaniglia, anguria, caramella ghiacciata, popcorn…. questi sono solo alcuni dei gusti delle cosiddette puff, sigarette elettroniche usa e getta ormai in voga in tutto il mondo. Gusti accattivanti, colori sgargianti e facilità d’uso: tutti vantaggi che secondo il governo francese non farebbero altro che avvicinare pericolosamente i più giovani al vizio del fumo, che solo in Francia uccide ogni anno oltre 75mila persone. Ecco perché il nuovo piano nazionale anti-fumo – recentemente annunciato dalla prima ministra Borne – prevederà la totale messa al bando delle sigarette elettroniche monouso, che saranno quindi ritenute illegali.
Le sigarette monouso sembrano essere una vera e propria trappola per i non fumatori. Oltre ai gusti che ricordano spaventosamente l’infanzia, le puff contengono percentuali di nicotina estremamente elevate se paragonate alle classiche sigarette. In una sola puff – che corrisponde a 400-600 tiri – è presente il 2% di nicotina in forma di sali. Questi vengono assorbiti dal corpo umano molto più velocemente rispetto alla nicotina in forma libera, creando una dipendenza fino a 4 volte maggiore. Per non parlare delle puff vendute online che raggiungono il 5% di sali di nicotina (aggirando il limite del 2% previsto dalla normativa europea).
Inoltre, come sottolineato dal ministro della Salute francese François Braun, la loro riutilizzabilità è una “assurdità ecologica“. Di fatti, oltre all’ingente spreco di plastica e componenti elettroniche dato dalla loro breve “vita”, le puff hanno sollevato grossi dubbi riguardo lo smaltimento, spesso effettuato in maniera errata. Infatti, le e-cig monouso entrano a tutti gli effetti nella categoria RAEE (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) e, in quanto tali, vanno gettati negli appositi centri di raccolta comunali, in modo tale da permettere il riciclo e la rimessa in circolazione dei componenti. Pochissimi utenti e venditori sono al corrente di queste procedure, e questo risulta in un vero e proprio disastro ambientale.
La Francia non è la prima nazione a prendere una posizione così dura in campo di tabagismo. Se dovessimo stilare una classifica europea l’aprifila sarebbe certamente la Svezia, con un tasso di fumatori sceso ormai al 5%, mentre in fondo troveremmo la Germania che conta oltre 127mila decessi all’anno per via del fumo.
E l’Unione Europea, cosa dice? La Commissione europea si è prefissata l’obiettivo – da raggiungere entro il 2040 – di ridurre il tasso di tabagismo al 5% della popolazione. Il primo passo per fare ciò sarà vietare gli stick di tabacco aromatizzati – per intenderci, quelli utilizzati in dispositivi come IQOS e Glo. «È essenziale prendere una posizione ferma per ridurre il consumo di tabacco, tanto più mentre assistiamo a una continua introduzione di prodotti sul mercato. Grazie al divieto i nostri cittadini, e in particolare i giovani, saranno meglio protetti dagli effetti nocivi di questi prodotti» – ha affermato Stella Kyriakides, commissaria Ue alla Salute. Possibile che questo divieto venga esteso anche alle puff?
Alice Maria Reale
Crediti immagine: Vaping360
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.