È la notte più attesa. È la notte delle stelle. Ma non di San Lorenzo. Quelle di Parigi. È la notte della finale di Champions League. È Liverpool contro Real Madrid che, allo “Stade de France“, proveranno a far diventare “red” o “blanca” questa notte.
In campo, dunque, due tra i club più storici e vincenti al mondo. Due club che messi insieme arrivano a diciannove “Coppe dei Campioni“. Due club che, per arrivare fino all’atto finale, sono passati da un sentiero lungo e tortuoso. Specialmente la squadra allenata da Carlo Ancellotti che, nella fase ad eliminazione diretta, ha avuto la meglio su PSG, Chelsea e Man City. Leggermente più “semplice” il cammino degli uomini di Jurgen Klopp che, nella fase clou della competizione, hanno superato Inter, Benfica e Villarreal.
Arrivati a questo punto, però, il passato non vale più nulla. È stato ampiamente messo alle spalle. L’unica cosa che adesso conta è il presente. In palio un immediato futuro sul tetto d’Europa.
Dopo il ritardo di 36 minuti per disordini e confusione creata da tifosi inglesi (senza biglietto) nella zona dei cancelli d’ingresso allo stadio, è tutto pronto per dare il via alla gara. Pronti a scendere in campo?
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— UEFA Champions League (@ChampionsLeague) May 28, 2022
Nella prima frazione di gioco, per circa un quarto d’ora, la fanno da padrone la tensione e il peso della partita. Dopo di ciò, si incomincia a intravedere qualche sprazzo di vero Liverpool che, più volte, va vicino alla rete del vantaggio.
Non i soliti travolgenti “Reds” che, però, fanno sicuramente meglio dei “Blancos“. Il Real Madrid, per gran parte del primo tempo, aspetta gli avversari e amministra il possesso palla. Tuttavia, ad onor del vero, sono proprio gli spagnoli ad andare a segno anche se (nel finale di tempo) la rete di Benzema viene annullata per fuorigioco.
Nella seconda frazione, inizia ancora meglio la squadra di Jurgen Klopp ma, al 60esimo minuto, a passare in vantaggio sono i neo-campioni de “La Liga” con il tap-in vincente di Vinicius Jr. Nella restante mezz’ora, il Liverpool (soprattutto da quando è entrato Firmino) prova ad organizzare qualche buona trama che hanno tutte hanno lo stesso esito: i guantoni di Courtois.
Il Liverpool, dal punto di vista del gioco, ha fatto sicuramente meglio ma il Real Madrid (ancora una volta) ha fatto ciò che serviva. Segnare e concedere quantomeno possibile.
Magari fra cinquant’anni non ci ricorderemo di questa finale. La partita non è stata delle migliori. Non è stata quella che ci si aspettava. Un solo gol ma soprattutto poche vere occasioni pericolose. Proprio quello che Carlo Ancellotti sperava al fischio d’inizio. Per il “maestro” italiano si tratta della quarta Champions personale. Nessuno come lui!
Detto ciò, all’inizio dell’articolo abbiamo parlato di stelle. Oggi, forse, se ne è definitivamente accesa una: Vinicius Jr. Il match-winner di questa sera che, a 21 anni, regala ai “Blancos” la quattordicesima Champions League della propria storia.
Fonte foto: UEFA Champions League
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva. Con il passare del tempo, è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale di VdC. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e scrive anche delle varie breaking news che concernono i tempi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito in sintesi? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).