Chi ha detto che per avere successo nello sport, compreso il tennis, devi avere un “fisico bestiale”? A volte, bastano (si fa per dire) grinta…tenacia…determinazione…e tanti sacrifici per raggiungere ciò che si desidera.
Per informazioni chiedere a Martina Trevisan, tennista italiana numero 59 al mondo, che nonostante la sua altezza di 1 metro e 60cm arriva (per la seconda volta in carriera) ai quarti di finale del Roland Garros.
Il feeling con la terra battuta è da sempre stato dei migliori tantoché già nel 2020 arrivò a questo punto del “Grand Slam” parigino. In quel caso la sua corsa fu interrotta da Iga Swiatek, attuale numero 1 al mondo, che poi vinse il torneo.
Questa volta, dopo aver battuto in due set (7-6; 7-5) la bielorussa Aliaksandra Sasnovich, ad attenderla ci sarà la vincente del match tra Fernandez e Anisimova. Due delle tenniste più promettenti del circuito WTA.
La canadese, nonostante i suoi 19 anni, è già stata finalista all’ultimo US Open. Mentre l’americana, un anno più grande, sta attraversando un buon periodo di continuità in termini di vittorie.
Sicuramente un match complicato in cui, però, la fiorentina non parte già sconfitta. Perché se sei reduce dalla vittoria del tuo primo titolo in carriera (la scorsa settimana a Rabat). Se sei reduce da una striscia di nove vittorie consecutive. Se sei reduce dall’essere a ridosso (per la prima volta) delle migliori 30 giocatrici al mondo…nulla è impossibile.
D’altronde, la sua storia lo insegna. Nello sport, così come nella vita, non bisogna mai mollare.
Da baby prodigio con un futuro roseo già scritto allo stop, all’età di 16 anni, per liberarsi dalle ansie e curare l’anoressia. Il ritorno dopo quattro anni nei campi di gioco ed oggi, all’età di 28 anni, trova quanto pensava di non trovare mai. Serenità, soddisfazioni e soprattutto un sorriso contagioso.
Martina Trevisan lo sa benissimo: comunque andrà il suo quarto di finale lei (nella vita) ha già vinto. Se poi dovesse arrivare una clamorosa vittoria e l’approdo alle semifinali del Roland Garros non la si rifiuterà. Tanto l’abbiamo già capito: la sua è una storia di riscatto!
Fonte foto: Roland Garros
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo.
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