L’uomo è onnivoro: mangia, cioè, di tutto. Ma, con certi limiti. Infatti, nessuno si è mai azzardato ad inserire nei menù dei nostri ristoranti alghe, vermi, cavallette o scarafaggi. Tuttavia, potrebbero essere il nostro futuro: questi animaletti (e non) sembrano possedere, infatti, ottime qualità nutrizionali.
Insetti e alghe potrebbero essere trasformati in hamburger, spaghetti o anche in merendine. In tutto il mondo ormai, sono presenti fabbriche in cui si allevano milioni di insetti. Vediamo perché.
Ogni anno circa 70 milioni di persone si aggiungono alla popolazione mondiale. Se la crescita continua a questo ritmo, ci troveremo a raggiungere i 9 miliardi entro il 2050 e per nutrirla ci sarà bisogno di produrre il doppio della quantità di cibo che produciamo attualmente. E non sarà un’impresa da poco. Utilizziamo gran parte dei terreni coltivabili, l’ambiente è inquinato, gli oceani sono sovra-sfruttati. Qual è una soluzione possibile? Le alghe e gli insetti.
Le alghe si producono molto rapidamente e utilizzano meno suolo. Le micro-alghe, invece, possono essere coltivate in bio-reattori e, in quanto piante, necessitano della energia solare per produrre materiale organico attraverso la fotosintesi.
Ogni cellula di micro-alga è una piccola fabbrica di diversi prodotti: si riesce a fare accumulare al suo interno fino al 60% di grassi e carboidrati, o livelli di proteine superiori a quelli della carne.
Sarah D’adamo, ricercatrice dell’università di Wageningen, afferma: «Siamo un gruppo di ricerca dell’ingegneria dei Bio-processi. Ci occupiamo di ottimizzazione di micro-alghe, che verranno poi utilizzate non solo per l’alimentazione umana, ma anche per mangimi adatti ad animali in genere ed, in più, per la cosmetica. Attualmente focalizziamo l’attenzione su alcuni componenti delle micro-alghe come Omega 3, proteine, e alcuni pigmenti che possono essere utilizzati come antiossidanti».
Le alghe forniscono i grassi tipici del pesce e molto ferro. Il contenuto di ferro è talmente elevato, che il loro consumo deve essere controllato per non superare i livelli di assunzione consigliati. Hanno concentrazioni di vitamina A fino a 20 volte più elevati delle uova, sono anche una delle poche fonti vegetali che contengono vitamina B12 (tipiche degli alimenti di origine animale) e sono quindi fondamentali per vegetariani e vegani.
Ma l’alimento nuovo e popolare per eccellenza sono, certamente, gli insetti: nutrienti, eco-sostenibili e soprattutto economici. Lee Cadesky, food scientist della Protifarm, fattoria verticale specializzata in allevamento di insetti, giustifica così tanta diffusione: «Il mercato delle proteine derivanti dagli insetti sta crescendo in Olanda e in Europa, il nostro ruolo è quello di sostenere l’industria alimentare con prodotti di alta qualità, che possano essere ingredienti base per barrette proteiche, hamburger e gelati. Un esempio di ingrediente derivante dagli insetti è un migliorativo delle consistenza alimentare, simile al tofu, che può essere usato come sostituto della carne, o un concentrato di proteine di larve di insetto che si scioglie in acqua, ottimo per la nutrizione degli sportivi ed infine, la polvere dell’insetto buffalo, la quale può essere usata per la panificazione».
Del resto, di insetti ci si nutre regolarmente in molti paesi. I grilli, per esempio, contengono più calcio del latte e più ferro rispetto alla carne e servono ad ottenere un grasso relativamente saturo da cui può nascerebbe del burro spalmabile…di insetto. Oltre i loro vantaggi dietetici, gli insetti, sono inoltre più eco-sostenibili: richiedono meno acqua rispetto ad altre fonti proteiche ed emettono meno gas serra, utilizzano poca terra per essere allevati e gli scarti alimentari potrebbero essere il loro terreno di crescita.
Per 1 kg di grilli, dunque, si utilizza soltanto 1,700 kg di mangime e ci sono solo il 20% di scarti. Ciò significa che i grilli sono 2 volte più efficienti dei polli a convertire il mangime in carne, almeno 4 volte più dei maiali e 12 volte rispetto ai dei bovini.
Perciò, il passo tra McChicken e BigMac alle cavallette, sarà davvero molto breve.
Maria Giulia Vancheri
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità