Poteva essere una domenica da sogno per i tifosi ferraristi ma si è trasformata velocemente in un incubo vissuto fin troppe volte: ritiro di una delle macchine in testa, vittoria sfumata e doppietta degli avversari. Non deve essere facile tifare Ferrari questo lunedì mattina. Invece, il risveglio per la Mercedes e Hamilton èstato piuttosto dolce. Vittoria quanto meno insperata dopo aver passato l’intero weekend di gara a inseguire le Rosse. Hanno puntato tutto su una Safety Car o VSC all’interno della propria finestra di pit stop, ma non potevano immaginare mai che l’assist involontario sarebbe arrivato addirittura da Vettel e dalla sua SF90. Non si sarebbe riaperto il mondiale di certo, ma una quarta vittoria di fila della Ferrari avrebbe certamente mandato un bel segnale alla casa di Stoccarda.
Lewis Hamilton, 8: Viene insidiato da Sainz in partenza e superato da Vettel non scattando velocemente dai blocchi allo spegnimento dei semafori. Alla fine vince e chi arriva primo ha sempre ragione. Sfrutta una VSC arrivata al momento giusto per balzare in testa a un Gran Premio che altrimenti non avrebbe vinto. Gli dei della Formula 1 hanno baciato ancora una volta la casa delle Frecce d’Argento. Titolo sempre più vicino.
Valtteri Bottas, 6.5: Male in qualifica finendo dietro anche a Max Verstappen, quest’ultimo penalizzato. In gara non lo vediamo mai protagonista se non nella parte finale dove svolge il compito che gli riesce meglio: rallentare gli avversari mentre il compagno di squadra prende il largo. Bravo Valtteri, ma quest’anno si credeva in te per la lotta mondiale.
Charles Leclerc, 7: Merita un buon voto per il giro di sabato e per la prima parte di gara dove agisce da uomo squadra. Perde il Gran Premio a causa di imprevisti che possono accadere durante le corse, ma bisogna accettarli. Stucchevoli i team radio dei primi giri dove chiedeva la restituzione della posizione: pretenzioso in una situazione di gara dove non era possibile farlo in sicurezza a causa del tallonamento di Hamilton. Sfortunato quando a causa del ritiro del compagno di squadra viene chiamata la VSC, azzardato nel chiedere il secondo pit per mettere le soft finendo dietro al finlandese della Mercedes. A posteriori scelta sbagliata, ma è troppo facile parlare dopo. Imparerà da queste situazioni per diventare un pilota ancora più completo, ricordiamo che deve ancora compiere 22 anni.
Max Verstappen, 6.5: Gara a handicap a causa della penalizzazione subita ma arriva comunque subito sotto i primi. Come una formichina conquista punti in ottica mondiale e l’obiettivo di arrivare secondo nel titolo piloti è lontano appena 37 punti.
Alexander Albon, 7: Disastroso al sabato quando mette a muro la sua RB15, costringendo i meccanici a un lavoro extra e obbligandolo a partire dai box. Si trasforma la domenica, grintoso e determinato compie una buona rimonta. Nel weekend russo più di cosi era impossibile. Sarebbe bene non caricarlo di pressioni, perchè il manico c’è. Good job man.
Carlos Sainz Jr, 9: Uno dei voti più alti di giornata è del pilota della McLaren. Costante, veloce, e presente quando conta. Prova a resistere alle Mercedes senza però aver la possibilità di farlo a causa della potenza inferiore del suo motore. Ottimo spunto al via dove insidia il terzo posto di Hamilton e si mette davanti a Bottas. Un mezzo non all’altezza non gli permette di competere con i top team subendo il ritorno di finlandese prima e delle RedBull poi. Sfida per le prime posizioni rimandata al 2021 quando sotto al cofano avrà un motore Mercedes e non Renault.
Sergio Perez, 8: Nel ring delle interviste l’ha definita come la sua gara migliore in F1. Una cosa è certa: ha fatto una gran prestazione terminando a punti, mentre il proprio compagno di squadra finisce ancora una volta fuori dalla top 10. Bravo Checo.
Lando Norris, 6.5: Ci aspettavamo qualcosina in più dall’inglesino, vista la posizione iniziale di partenza. Si nota all’avvio ma poi sparisce lentamente a metà gruppo. Porta punti alla squadra e a se stesso e questo lo salva dall’insufficienza.
Kevin Magnussen, 7,5: Stavolta il danese si tiene fuori dai problemi in avvio e complice il ritiro di quelli davanti arriva nono togliendosi lo sfizio di terminare davanti a un pilota di una casa ufficiale. Dopo tante amarezze una gioia per lui e per la Haas, anche se la stagione è gravemente insufficiente.
Nico Hulkenberg, 6: Solido. Non ha un contratto per l’anno prossimo ma è l’unico che in Renault porta punti a Sochi.
Lance Stroll, 5.5: Finisce molto dietro rispetto al suo compagno di squadra, sfiora i punti ma non basta per ottenere il 6. Rimandato in Giappone.
Daniil Kvyat, 6: L’eroe di casa più di così non poteva fare. Bella e leale la lotta con Gasly.
Kimi Raikkonen, 4: Unica e grave insufficienza di questo round. Poco “Ice” molto “Man” al via quando con i semafori accesi stacca la frizione che gli fa ricevere una penalità che complica una gara già difficile.
Pierre Gasly, 5.5; Lotta, sorpassa ma viene beffato dalla VSC. Peccato.
Antonio Giovinazzi, 6 di stima: Sfortunato nel trovarsi nel sandwich al via che gli ha rovinato l’assetto e danneggiato l’auto e la gara. A ogni modo l’Alfa non sembrava affatto competitiva.
I ritirati:
Sebastian Vettel, 8: Fa tutto molto bene insieme al compagno di squadra ivi compreso lo switch ai box. Tradito dalla sua Ferrari.
Robert Kubica e George Russell, 6 di incoraggiamento: Si ritirano per noie alle vetture. Così è difficile.
Romain Grosjean, SV: Si ritira al via ma non è colpa sua.
Daniel Ricciardo, 5.5: Forse troppo ottimista al via ma rimane un incidente di gara.
Antonio Maimone
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