Sul web, sui social e persino in tv, non si discute che della nuova pizza Margherita inventata dal famoso chef veneto. Ma per quale motivo questa ricetta ha suscitato così tanto scalpore?
Si sa che gli italiani sono affezionatissimi e fieri della loro cucina, ed è una delle poche cose assolutamente sacre e che non si possono stravolgere. Per tale motivo, la notizia che Carlo Cracco ha reinventato la ricetta in versione gourmet della famosa pizza Margherita ha fatto storcere il naso a tanti. Quella rivisitata da Cracco è, infatti, una pizza fatta con un composto a base di cereali il quale crea una base croccante farcita con essenza di pomodoro, semi di basilico e mozzarella.
La pizza Margherita di Carlo Cracco è uno degli argomenti più chiacchierati e criticati di queste ultime settimane. Difatti, pare che abbia ricevuto centinaia di commenti e impressions sui social, finendo tra le principali tendenze di Twitter e sugli articoli delle più famose testate giornalistiche italiane, tra cui Repubblica, il Corriere della sera, La stampa eccetera. Insomma, tutti ne parlano come se fosse l’ultimo modello di iPhone appena uscito o le elezioni del nuovo presidente del Consiglio. «Ogni volta che un cliente ordina una pizza Margherita da Cracco, un napoletano si suicida», questo uno dei tanti commenti sarcastici sui social. Inoltre, a sconvolgere ulteriormente è stato il prezzo del piatto: 16 euro. Sempre su Twitter, dopo essere scoppiata una bufera di critiche con tanto di meme e post ironici, ecco perfino il messaggio di un utente napoletano: «Cracco, sient a me… Con 16 euro a Napule ti prendi pur nu cuopp, zeppule, panzerotti, na birra grande, sfizioserie a scelta e rimane pura a mazzett po’ guaglion».
Eppure, non tutti scartano la Margherita di Carlo Cracco, in quanto c’è chi ne apprezza l’invenzione. L’esperto pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo, artista della pizza partenopea con locali a Napoli e a Milano, ha elogiato il coraggio dell’ex giurato di MasterChef e ha scritto sui social: «Non è la pizza partenopea e non viene venduta come tale, è solo la sua Pizza. Noi napoletani dovremmo provare scalpore di più quando troviamo in giro pizze che ipocritamente vengono vendute e pubblicizzate come alimenti della nostra tradizione, addirittura con l’aggiunta di identificazioni Stg, Doc, Dop e robe simili. Benvenuta Pizza italiana di Carlo». Insomma, che cosa accadrà? Gli amanti della pura pizza napoletana rimarranno della loro idea, o la cambieranno? Per scoprirlo, restate sintonizzati!
Katia Di Luna
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