Il Prado di Madrid ha ospitato una mostra per non vedenti e ipovedenti. Sei tra i più famosi quadri al mondo sono stati trasformati in opere tridimensionali, così da permettere la fruizione anche alle persone cieche.
Il Prado di Madrid, uno dei più famosi musei d’arte contemporanea ha ospitato, fino al 28 giugno, una mostra di quadri per non vedenti e ipovedenti. Sei tra i più famosi capolavori della storia sono stati scelti per essere trasformati in opere tridimensionali: La Fucina di Vulcano di Velázquez, il Noli Me Tangere del Correggio, Il Parasole di Francisco Goya, Il Cavaliere con la mano al petto di El Greco, la Copia della Gioconda realizzata dalla bottega di Leonardo e la Natura morta con carciofi, fiori e recipiente in vetro di Juan van der Hamen y León. Questo è stato possibile grazie al progetto europeo HELP, il cui scopo era proprio quello di permettere alle persone cieche di godersi alcune tra le più belle tele di tutti i tempi. Sono stati affrontati e risolti i problemi relativi alla forma dei dipinti e ai loro colori grazie alle prove su Il Ritratto di giovane donna con liocorno di Raffaello, conservato alla Galleria Borghese di Roma.
Le tavole sono rese tattilmente percepibili per mezzo di una trasposizione a tre dimensioni operata su resina, la quale permette, però, di riconoscere solo una porzione degli oggetti rappresentati, così da lasciare lavorare l’immaginazione di chi fruisce dell’opera. Infatti, quando si osserva un quadro è il cervello che ne ricostruisce le forme complete, partendo dalla vista parziale che la proiezione bidimensionale genera. Per far comprendere il colore contenuto nei dipinti è stata sfruttata la sinestesia, fenomeno mediante cui si ha un’associazione espressiva tra due parole pertinenti a due diverse sfere sensoriali. È stato fatto questo perché a ogni variazione di tono corrisponda un uguale cambiamento di suono. Ciò è stato reso possibile grazie all’utilizzo di un algoritmo che stabilisce la corrispondenza tra le variabili dei colori (tonalità, luminosità e saturazione) e quelle dei suoni (timbro, altezza e intensità). Ogni spettatore ha un tracciatore tridimensionale miniaturizzato sul dito, il quale permette di generare una melodia che rappresenta il colore contenuto nella porzione di quadro toccata. Tutte le opere sono, inoltre, accompagnate da una descrizione in braille e da un’audioguida che spiega quali parti della tela toccare. Hanno uno spessore di 6 millimetri al massimo e sono situate su ripiani reclinati.
Già nel 2010, al Museo de Bellas Artes di Bilbao, era stata organizzata una mostra simile. Per mezzo di nuove scoperte e moderni metodi di trasformazione, è stato possibile riproporre questo tipo di mostra al Padro con il titolo Hoy toca el Prado (Oggi tocca il Prado), in collaborazione con l’Organización nacional ciegos españoles, agenzia governativa che si occupa di iniziative per i non vedenti. Questo progetto è stato reso accessibile a tutti anche grazie al costo ridotto del biglietto (7€): difatti, quello standard costava 14€.
Martina Sacco
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