Con l’inizio del nuovo anno oltre 300 donne influenti dell’ambiente di Hollywood hanno dato vita a un’iniziativa per la difesa delle vittime di aggressioni sessuali e discriminazioni. Time’s Up, il tempo è scaduto. Così afferma il nome dell’organizzazione impegnata nella raccolta di fondi (oltre 13 milioni) da impiegare nelle spese legali delle vittime meno abbienti. Da Natalie Portman, Kate Blanchett a Reese Witherspoon, Meryl Streep, molte le donne dello spettacolo, attrici, registe, manager e avvocatesse coinvolte.
Come riportato da Il Post, dopo il caso Wienstein che ha scosso l’America negli ultimi mesi, Hollywood sembra proprio voler inaugurare il 2018 alla luce di un nuovo inizio, una nuova battaglia da combattere che possa scongiurare le negligenze passate. Così, il primo gennaio, sul New York Times e su La Opinión, il principale quotidiano statunitense in lingua spagnola, è apparso il manifesto dell’iniziativa sotto forma di lettera aperta rivolta ai cittadini americani. Attraverso Time’s Up, il mondo dello showbiz, vuole ricondurre le vicende delle attrici molestate da uomini potenti, e costrette a tacere per non essere rovinate, alle medesime sofferenze di tante donne comuni sottoposte a violenze nel loro quotidiano dove, purtroppo, la maggior parte del tempo, il rapporto di potere risulta ancora più sproporzionato. È stato anche chiarito che, il fondo messo a disposizione per le vittime più vulnerabili, prive di mezzi per la loro difesa legali, non farà distinzioni nei confronti di quelle di sesso maschile.
L’iniziativa ha, inoltre, rivolto alle donne che parteciperanno prossimamente ai Golden Globes, la richiesta di indossare abiti neri sul red carpet. In merito Eva Longoria ha dichiarato: «Che sia un momento di solidarietà, non una sfilata di moda». Fra le firmatarie spiccano anche i nomi di Shonda Rhimes, Tina Tchen, ex capo dello staff di Michelle Obama,Maria Etiel, co-presidente di Nike Foundation e la scrittrice Gloria Steinem.
Time’s Up non avrà un leader, ma sarà il frutto dell’operato di distinti gruppi di lavoro. Come afferma TGcom24 Anita Hill, nota docente di diritto del lavoro, sarà alla guida di uno di questi. La sua figura divenne già tristemente nota negli anni Novanta quando, le sue accuse di sexual harassement, non impedirono la nomina del giudice Clarence Thomas alla Corte Suprema.
Diana Avendaño Grassini
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