«Il nostro obiettivo è quello di cambiare l’articolo 514 del codice di procedura civile inserendo gli animali da compagnia nella categoria dei beni non pignorabili, come fedi, decorazioni al valore, oggetti sacri, scritti di famiglia», aveva dichiarato Tessa Gelisio, promotrice della petizione #giulezampe, campagna telematica grazie alla quale sono stati raccolti ben 100mila firme per la petizione contro la pignorabilità degli animali domestici.
Dopo anni di lotte da parte degli animalisti e di tutti i detentori di animali domestici che si sono visti portati via i propri amici, dal 2016 l’impignorabilità degli animali domestici è legge. Un’intolleranza tutta italiana che, dopo il voto definitivo della Camera dei Deputati sul Collegato ambientale alla Legge di Stabilità, finalmente viene cancellata e ne consegue che, gli animali tenuti per affezione e compagnia come cani, gatti, conigli ma anche cavalli e galline, non potranno più essere pignorati. Un vero e proprio riconoscimento giuridico per tutti gli animali insieme alle nuovissime norme contro l’abbandono e il maltrattamento, un passo avanti nella tutela e nella difesa dei diritti dei nostri amici. «Se l’articolo 514 del codice di procedura civile vieta il pignoramento dei beni che hanno valore affettivo, come la fede nuziale, non si vede come si possa invece ritenere pignorabile un animale domestico che da anni vive insieme al suo proprietario. Il pignoramento deve colpire il patrimonio del debitore e non i suoi sentimenti. In questo caso, poi, alla violenza psicologica sul proprietario si aggiunge le sofferenza che si infligge all’animale, sradicato dal suo ambiente per destinarlo a non si sa quali strutture in attesa di una improbabile vendita all’asta», ha commentato l’avvocato Michele Pezone, responsabile Diritti Animali della Lega Nazionale per la Difesa del Cane.
Secondo le statistiche esiste un bel 40% dei cittadini italiani che vive con i propri amici a quattro zampe, ed ognuno di questi convive con il loro “animale” come se fosse un fratello o un figlio. Grazie a questa legge il nostro “fratello peloso” verrà considerato, non solo da noi ma anche dal Codice Civile, non come un oggetto ma bensì come un membro intoccabile ed impignorabile della nostra famiglia.
Valentina Friscia
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