L‘Europa politica cambia e si apre alla multiculturalità e alla pluralità. Infatti, in occasione delle ultime elezioni amministrative, in Irlanda è stato eletto come primo ministro Leo Varadkar, omosessuale di 38 anni e di padre indiano. Ma prima di lui tanti sono stati gli europei di origine non europea a vincere le amministrative; si pensi a tal riguardo al sindaco di Londra, Sadiq Khan, musulmano di padre pachistano, o in Olanda al leader dei verdi, Jesse Klaver, di padre marocchino. In Francia, ancora, in occasione delle ultime presidenziali che hanno portato all’Eliseo Macron, è una giovane donna di origini senegalesi ad essere stata la protagonista della comunicazione elettorale del neoeletto presidente francese.
Se in Europa la lista della classe politica di origine straniera che amministra è lunga, in Italia la situazione è ben diversa. Nello specifico, la questione dell’accesso alla politica e alla partecipazione democratica attiva e passiva nel Belpaese è legata al tema del diritto alla cittadinanza, condizionato questo ancora oggi dallo ius sanguinis, ovvero dall’acquisizione automatica della cittadinanza italiana solo se almeno uno dei due genitori è in possesso della stessa. Per tale ragione numerosi figli di immigrati nati e cresciuti in Italia e quindi di fatto italiani, con una identità italiana, soffrono del fatto di non potere appartenere totalmente ad una società nella quale si identificano ma per la quale non hanno alcuna voce in capitolo.
La legge di riforma sulla cittadinanza è ancora ferma al Senato e non si sa ancora quale destino avrà. Nel frattempo, però, sono tanti gli “italiani stranieri” che continuano a battersi per il diritto alla politica come Ismail Ali Farah, candidato a Verona al consiglio comunale il quale, attaccato di recente da gruppi xenofobi, ha così dichiarato: «La mia società è questa ed è una società che è cambiata profondamente. Ne faccio parte da sempre ed è per questo che ho deciso di candidarmi, non per rappresentare un’etnia, una religione o una comunità».
Ester Sbona
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