È la legge n.221 del 28 dicembre 2015, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale solo il 18 gennaio 2016, a dare il via a una serie di divieti contro il fumo, soprattutto nei luoghi pubblici.
BOLOGNA – Come in tutta Italia, anche a Bologna è arrivato il Collegato Ambientale, legge che implementa nuove regole sui doveri dei fumatori e diritti dei non fumatori, contrariamente alla vecchia legge esistente sul fumo. Siffatta legislazione intende combattere l’abbandono dei piccoli rifiuti, vietando di gettare fuori da cestini e cassonetti cicche di sigaretta, scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare. Fin qui, nulla di strano, dato che queste dovrebbero essere buone consuetudini del vivere civile. Quello che, invece, fa strabuzzare gli occhi agli abituè del tabacco e dei pigri che non hanno voglia di avvicinarsi a un cestino, sono le multe, che possono arrivare fino a 300 euro.
«Se il prezzo che dobbiamo pagare per le chewing gum e i mozziconi di sigaretta buttati per terra è il degrado ambientale e il conseguente inquinamento, allora 300 euro sono giusti, forse anche pochi», ci racconta un signore, e continua dicendo «finché la gente non comprenderà l’importanza della salute e dell’ambiente, non ci saranno leggi che fermeranno chi vuole continuare a danneggiare se stessi e ciò che li circonda». Lo Stato, però, vuole arrivare fino in fondo, inserendo all’interno del Collegato Ambientale anche questioni che riguardano terzi, come bambini e donne incinte. Bisognerà stare attenti, quindi, a non fumare nei paraggi di ospedali, asili, scuole e luoghi compromettenti, pena la sanzione.
Ma dove andranno a finire gli incassi delle pene pecuniarie? Il 50% nelle casse dello Stato, il restante, invece, sarà restituito ai Comuni e servirà per finanziare campagne di sensibilizzazione ai consumatori sulle nocive abitudini che si hanno e che rovinano l’ambiente e il sistema fognario cittadino. Le novità non sono però finite: si inaspriscono le contravvenzioni per i tabaccai qualora vendano sigarette, anche elettroniche, a minori di 18 anni, con un’ammenda che va da 500 a 3000 euro e il ritiro della licenza di esercizio per 15 giorni. Inoltre, i pacchetti di sigarette, per il 65%, saranno riempiti da immagini volte a mostrare il danno del fumo; fino a prima del Collegato Ambientale, lo spazio utilizzato era del 30%-40%. Ma cosa ne pensano i bolognesi? C’è chi crede essere solo ipocrisia «poiché tanto è sempre lo Stato che ci guadagna», o anche chi sostiene che sia un giusto giro di vite «per togliere una volta per tutte il vizio del tabacco che è solo nocivo».
Roberta Ventura
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