Entro il 25 Marzo 2016 scade la domanda del nuovo bando di IPERION CH per salvaguardare il patrimonio culturale. Il progetto IPERION CH Integrated Project for the European Research Infrastructure ON Culture Heritage, permette di accedere ai laboratori specializzati nell’analisi e alla strumentazione più avanzata nel campo della conservazione dei beni culturali, affiancati da un team di esperti. Il bando, consultabile su www.iperionch.eu/web/iperion_it/, si rivolge ad archeologi, conservatori, storici dell’arte, restauratori, ricercatori, studiosi dei beni culturali che vogliono realizzare progetti degni di essere selezionati.
L’anno scorso, a fronte di 18 richieste, sono stati selezionati 7 progetti, tra cui Il mosaico di Alessandro del Museo Archeologico di Napoli, Il Trittico fiammingo di Polizzi Generosa e la collezione di Pollock del Guggenheim di Venezia. In questa iniziativa, supportata dal MIUR, fa parte il nodo italiano dell’infrastruttura di ricerca europea per la scienza del patrimonio (E-RIHS), a cui partecipano Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (INSTM), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Opificio delle Pietre Dure (OPD) per il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA) per il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).
Il progetto ci fa salire di posizione in Europa nel campo dell’Heritage Science e ne migliora le capacità nei settori tecnologici e scientifici relativi ai Beni Culturali, collega ricercatori di diverse organizzazioni in modo da contribuire alla ricerca e allo sviluppo tecnologico. Grazie al progetto, ricercatori e conservatori potrebbero avere accesso a strumenti mobili non invasivi come tecniche spettroscopiche, di imaging, digitalizzazione e l’accesso remoto a metodologie micro-distruttive per le datazioni, analisi cromatografiche e analisi spettroscopiche in sezioni stratigrafiche.
Il piano, approvato nell’ambito del programma di ricerca europeo Horizon 2020, prevede la creazione di un’infrastruttura di ricerca europea unica per il restauro e la conservazione del patrimonio culturale. All’interno del progetto vengono utilizzate 23 strutture nazionali di eccellenza, provenienti da 12 Stati europei oltre gli Stati Uniti. Si è arrivati a questo punto dopo un lungo percorso di almeno quindici anni, fatto di scambi e cooperazione tra partner.
Marcello Strano
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