Chi è abituato a viaggiare con i mezzi pubblici e soprattutto in treno, è costretto a sottostare ogni giorno a ritardi e a corse soppresse. Situazione poco tollerabile, a maggior ragione se si pensa che alcuni di tali ritardi sono causati appositamente. Tre anonimi macchinisti della linea Milano-Cremona-Mantova, infatti, hanno denunciato la prassi fraudolenta tenuta da alcuni dipendenti di Trenord: ritardavano le corse per ottenere un più lauto stipendio. In effetti Trenord, a differenza di Trenitalia, retribuisce i dipendenti in proporzione alle ore effettuate a bordo: ogni sessanta minuti di guida sono stipendiati in maniera crescente da quando il macchinista entra in servizio a quando conclude la corsa. Secondo il tanto contestato articolo 54 del contratto della suddetta compagnia, chi lavora di più ottiene più soldi. Principio incontestabile, se non fosse che nel settore dei trasporti lo straordinario può essere ottenuto solamente rallentando il traffico tranviario. Tuttavia, solamente 25,-30 macchinisti (su 1200) avrebbero approfittato dello stratagemma per incrementare il proprio stipendio; furbizia che è costata spreco di denaro e specialmente di tempo a danno degli utenti.
Cinzia Farisè, amministratrice delegata di Trenord entrata in carica lo scorso novembre, ha dichiarato: «L’azienda è da due mesi in piena trattativa sindacale per rimuovere questo articolo del contratto di lavoro che può indurre a comportamenti scorretti. È una delle nostre priorità al tavolo delle relazioni industriali». I vertici dell’azienda, però, respingono le accuse, vantandosi del fatto che in questi primi mesi del 2015 le corse abbiano registrato un aumento della puntualità del 10%.
Miglioramento notato anche da Gaia Daverio, pendolare che ogni giorno viaggia dalla provincia di Varese alla stazione Cadorna di Milano. La ragazza ha annotato e fotografato tutti i ritardi che ha dovuto subire nel 2014 e li ha montanti in un calendario:2415 minuti, vale a dire 40 ore passate ad aspettare alla stazione un treno, in ritardo a causa dei soliti furbi dipendenti italiani. Chissà quante altre persone insieme a Gaia hanno sprecato quasi due giorni della propria vita a causa dell’eterna inefficienza dei trasporti in Italia e dell’insopprimibile inclinazione del Bel Paese a frodare il prossimo.
Viviana Giuffrida
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