Sono trascorsi ben 50 anni da quando tra le strade di San Francisco, prima, e in quelle del mondo poi, migliai di giovani in vesti floreali celebravano quella che passò alla storia come The Summer of Love, l’estate dell’amore. Il movimento di origini californiane diventerà un vero e proprio fenomeno di costume. Giovani uniti dal rifiuto del capitalismo di quegli ultimi decenni del secolo scorso, gli hippy, erano, come si sa, animati da un comune spirito pacifista che li ha portati a diventare uno dei principali simboli della battaglia contro la guerra in Vietnam. I figli dei fiori trovano le loro radici nella controcultura della Beat Generation, la cosiddetta gioventú bruciata, disperata, e fuggono il consumismo, la cultura di massa, le istituzioni borghesi, specchio di una società che non li riflette.
Gli anticonformisti più famosi di sempre, sulle note dei Beatles e di Scott McKenzie, hanno messo a punto un vero e proprio nuovo stile di vita, a diretto contatto con la natura, lontani da schemi e logiche economiche. Una sorta di grande famiglia volta ad allargare l’area della coscienza, senza cambiare il sistema, ma le loro vite, appigliandosi all’uso di allucinogeni, a filosofie e ad un’idea di amore comune. Più che di una moda passeggera si trattò di uno stravolgimento culturale che riuscì a diffondersi oltreoceano e che trovò forte riscontro negli animi di fanciulli estranei nella loro ingenuità alle logiche di mercato, vogliosi di esperienze e di emozioni. Così tanto, d’altronde, che ancora oggi, dopo un cinquantennio, gli strascichi di quei ribelli statici sono ancora presenti in una dinamica evoluzione: non per nulla non mancano stilisti e musicisti che si ispirano a quei tempi che la cultura occidentale ci ha rubato.
Oltre l’immagine di un mondo fantastico, abbaglio però solamente passeggero delle fantasie di molti fanciulli, c’è anche chi tuttora aderisce pienamente al modello trasgressivo di vita proposto dai loro predecessori negli anni ’70. Ogni anno, ad esempio, si tiene il Gathering Rainbow, Raduno Arcobaleno. Nello specifico si tratta di un campeggio a cui prende parte la comunità internazionale dei nuovi elfi. Gli hippy del 2000, provenienti da tutta Europa, scelgono di solito ogni anno una località diversa purché sia rigorosamente immersa nel verde, in modo da poter condividere insieme a sconosciuti dagli stessi ideali la loro quotidianità. Si lavano nei ruscelli e non hanno né leader né una qualche organizzazione e la gente vi arriva autonomamente – addirittura casualmente secondo alcuni – nonostante sia innegabile il fondamentale ruolo della rete. Lontani dalle regole, difendono il rispetto di norme che regolino la pacifica convivenza in nome dell’igiene. La cucina è vegana e prevede cibo per tutti: i partecipanti possono, se vogliono, porre un’offerta libera in un Cappello Magico, che giornalmente viene fatto passare tra le mani dei presenti.
Anche quest’anno, come lo scorso, la Famiglia Arcobaleno – si stima la presenza di circa 3000 hippy – occuperà per un mese il Friuli: nel 2017 la località prescelta è Tramonti di Sopra a discapito di Stregna, che ha ospitato l’ultima edizione dell’evento. Il raduno che si terrà fino al 21 agosto ha avuto inizio il 23 luglio nonostante già nelle giornate precedenti alcuni componenti avessero iniziato a insediarsi a valle: notizia, questa, velocemente diffusasi. In particolare, rimbomba ancora l’eco delle lamentele avanzate nel 2016 nei confronti dell’assenza di pudore elle donne hippy nel mostrarsi spesso seminude.
Al momento, però, fortunatamente sembra essere tutto in regola: la grande Famiglia, secondo l’iter richiesto, avrebbe infatti avvisato del proprio arrivo inviando un’e-mail al comune, precisando inoltre gli obiettivi dell’incontro. «I raduni arcobaleno non sono eventi né commerciali né politici e neppure religiosi, aperti a quanti vogliono trascorrere un periodo in armonia gli uni con gli altri e con la natura. L’organizzazione è autogestita, ma responsabile: non ci sono né capi né leader». Si ribadisce, inoltre, a discapito di quanto erroneamente si possa pensare, il divieto di consumare alcol e droga. «Lasceremo il posto pulito come lo abbiamo trovato. Abbiamo sempre incontrato l’appoggio di autorità e comunità» e continuano con l’invitare «chi volesse condividere con noi questi momenti di pacifica comunione», proposta accolta dal sindaco Giampaolo Bidoli che ha affermato vi si recherà nella prima decade di agosto in concomitanza alla messa in atto di un rituale connesso alla luna piena.
Concetta Interdonato
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