Sprechi alimentari e fame nel mondo sono da sempre due problemi che la nostra società ha cercato di fronteggiare cercando soluzioni più o meno utili. Ma come si può effettivamente evitare che vengano sprecate quantità di cibo ancora potenzialmente buone? È qui che entra in gioco un team di giovani scienziati svedesi, i quali suggeriscono una trasformazione tecnologica del cibo. Così nasce FoPo (Food Powder) una polvere ricca di fibre e vitamine che si ottiene disidratando frutta e verdura prima congelate. In questo modo i pacchetti monoporzione ottenuti con questo procedimento garantiscono la conservazione del cibo, posticipando di anni la data di scadenza.
Il progetto è stato possibile grazie a una campagna per ottenere finanziamenti su Kickstarter che ha avuto un grande successo. Il risultato ha permesso ai ricercatori della facoltà di Food Innovation and Product Design della Lund University di utilizzare alimenti che altrimenti verrebbero gettati nella pattumiera solo perché leggermente “sciupati” o prossimi alla scadenza, nonostante ancora sani quanto a proprietà nutritive, cercando di diminuire lo spreco alimentare che, ad oggi, ammonta a circa il 40% del cibo prodotto al livello mondiale.
Sfruttando una tecnologia di disidratazione a freddo, la data di scadenza di frutta e verdura trasformata in polvere viene allungata di due anni mantenendo dal 30% all’80% del valore nutrizionale della frutta fresca. Diventa, quindi, un’ottima fonte di nutrimento per tutte le popolazioni disagiate, perché facile da realizzare e con una scadenza molto lunga. Una prima prova è già stata effettuata a Manila (Filippine), dove si sta producendo e distribuendo polvere di calamansi, un frutto locale. Sia l’ONU che alcuni grandi distributori hanno mostrato interesse per l’idea, la cui utilità potrebbe essere testata presto in altre zone del mondo. L’essiccazione è un metodo molto antico ed è strano come una soluzione a due dei più grandi problemi dell’uomo si sia trovata rispolverando un metodo tradizionale ormai in disuso nelle civiltà più progredite.
Ciro Pappalardo
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