Coprire la webcam dei propri dispositivi è da molti ritenuto stupido o inutile perché, si sa, all’interno del Pc non c’è nessuno che guarda tutto ciò che viene fatto mentre lo si utilizza… oppure sì?
Spesso si è circondati da persone che utilizzano smartphone, tablet o computer: accade in treno, in biblioteca, a lavoro e anche alla fermata della metropolitana. Se le si osserva bene, è possibile notare che alcune di loro hanno un pezzetto di scotch nero o di carta attaccato alla webcam o sulla fotocamera, al fine si coprirla. Davvero nel ventunesimo secolo si crede ancora di poter essere spiati da quell’occhietto che si trova su tutti i dispositivi? Sarebbe spaventoso se qualcuno fosse in grado di vedere non solo ciò che si fa quando si è davanti al computer, magari in mutande, con i capelli scompigliati e un dito nel naso, ma anche le facce strane e spesso involontarie che si fanno quando si guarda il telefono. Per non parlare del fatto che saprebbe sempre dove siamo e potrebbe anche scattare foto, caricarle su Internet e renderle, così, pubbliche. «È assurdo», si pensa, ma se, invece, fosse possibile? Se esistesse realmente la probabilità di essere guardati, fotografati e ascoltati? Purtroppo è così e tutto ciò accade ogni giorno a migliaia di persone.
Per salvaguardare la privacy dei molti utilizzatori di dispositivi elettronici, James Comey, direttore dell’FBI, durante la conferenza al Center for Strategic and Internation Study ha sottolineato quanto sia importante coprire la webcam del proprio Pc e la fotocamera di smartphone o tablet, al fine di evitare spiacevoli situazioni che potrebbero portare immagini di momenti privati nelle mani di malintenzionati. Non c’è da allarmarsi più di tanto se si sta attenti, poiché queste cose accadono sempre con l’aiuto dell’utente-vittima, il quale, solitamente, riceve un’e-mail contenente un link che, se cliccato e aperto, installa autonomamente sul dispositivo in uso un software che permetterà a chi si trova dall’altra parte di accedere e azionare in segreto “l’occhio elettronico” dell’apparecchio. Bisogna fare molta attenzione anche a muoversi in Internet: se si sta navigando su siti non sicuri e con una brutta reputazione, si corre il rischio di incappare nell’installazione del suddetto virus e permettere a perfetti sconosciuti di vedere ciò che si fa, dove ci si trova o com’è fatta la propria casa.
Nel 2013 una studentessa americana vincitrice di un concorso di bellezza ha dovuto denunciare un suo compagno che, dopo aver preso controllo della webcam del computer, le aveva scattato diverse foto, alcune delle quali compromettenti. Nel 2015 una ragazza, Chelsea Clark, ha ricevuto da un account anonimo delle immagini catturate dalla webcam del proprio computer in cui erano presenti lei e il suo fidanzato mentre guardavano un film la sera prima, entrambi inconsapevoli di ogni cosa. Oltre a questi, esistono tantissimi altri episodi del genere, i quali hanno portato alcune celebrità, tra cui il re di Facebook, Mark Zuckerberg, a decidere di mettere dello scotch sopra gli “occhi” dei propri devices.
Il consiglio migliore è la prudenza: è importante stare attenti durante la navigazione sul Web, non aprire tutto ciò che si riceve, soprattutto se sospetto o strano, e utilizzare buoni antivirus. Nel dubbio, però, è sempre bene coprire webcam e fotocamera, così da diminuire il rischio di essere segretamente fotografati o filmati per poi vedere le proprie immagini su Internet.
Martina Sacco
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