Il recente incidente sulla linea regionale Milano-Brescia ha, inevitabilmente, riacceso i riflettori sulla sicurezza dei collegamenti ferroviari nel nostro Paese. La terribile visione delle carrozze rovesciate e sventrate rimanda a quella, non meno drammatica, del 12 luglio 2016 quando lo scontro fu sul binario unico Andria-Corato. Andando ancora a ritroso nel tempo: Andora, Laces, Viareggio, Bortigali, Roccasecca, Crevalcore. La lista dei disastri ferroviari si allunga portando con se una raffica di polemiche e riflessioni sul tema.
Secondo quanto emerge dal rapporto Pendolaria 2017, presentato da Legambiente ad inizio anno, in Italia 5,5 milioni di persone utilizza il treno come mezzo di trasporto per recarsi sul luogo di lavoro o raggiungere i poli scolastici ed universitari. Le rimostranze di pendolari e comitati di rappresentanza in merito alla situazione delle tratte regionali sono sempre le stesse ormai da anni: persone ammassate all’interno dei convogli tutte le mattine, ritardi, sicurezza e manutenzione insufficiente di carrozze e rotaie, sporcizia e disfunzioni di molteplice natura.
È inaccettabile, nel 2018, rischiare la vita viaggiando in treno, anche se i numeri suggeriscono una chiave di lettura differente sulla questione. L’ultima relazione dell’ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie) sulla sicurezza ferroviaria indica come i sinistri siano diminuiti del 35% rispetto al 2005, ricorda l’agenzia di stampa AGI. Questo, però, non attenua i disagi di milioni di pendolari che si ripropongono con cadenza quotidiana. Infine viene spontaneo chiedersi quale sia in Italia l’utilità dell’investimento, a senso unico, sull’alta velocità nel momento in cui le affollate linee regionali presentano condizioni di criticità.
Gabriele Mirabella
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Classe ’92, calcio e giornalismo (e la buona tavola) sono il suo “pane quotidiano”. Tra le fantasie più recondite, quella di comparire tra le figurine Panini, pur non avendo mai giocato in Serie A. Ogni tanto si diletta con telecronache improvvisate di match inesistenti, tuttavia gli amici vorrebbero che sostituisse Beppe Bergomi a FIFA. Il suo sogno nel cassetto? Commentare una finale dei Mondiali.