Sei schermi che trasmettono carte geografiche interattive sono l’attrezzatura indispensabile a monitorare costantemente, ventiquattro ore su ventiquattro, gli ultimi sbarchi avvenuti sulle coste italiane, il centro d’accoglienza migranti di Ventimiglia e i giochi olimpici di Rio de Janeiro. Ma come funziona esattamente il cosiddetto “Grande Fratello” antiterrorismo?
ROMA – Accanto agli Studios di Cinecittà in Roma è situata la Sala Operativa Internazionale (SOI), supporto hi-tech dello SCIP (Servizio di cooperazione internazionale della Polizia di Stato), grande fratello dell’emergenza jihadista localizzato al Polo Interforze della capitale. Ventiquattro ore al giorno, occhi e orecchie di dieci-dodici operatori, a turno, lavorano costantemente nella raccolta, catalogazione e incrocio di preziose segnalazioni – circa 800 al giorno – provenienti dalle forze di Polizia dei cinque continenti. Le telecamere sono puntate su 196 Paesi con lo scopo di prevenire e intervenire eventuali attacchi terroristici o, altresì, indagini di mafia, ricerca di latitanti e quant’altro.
Fortunatamente, solo il 10% delle comunicazioni che giungono appartengono alla sfera dell’estremismo islamico, e non tutte, alla fine, si palesano attendibili. La SOI, tuttavia, serve esattamente a questo: controllare e verificare le informazioni che arrivano dai 150 mila operatori di Polizia di Europa, Asia, Oceania, America e Africa. Per di più, nella saletta adiacente all’unità di crisi si svolgono videoconferenze planetarie fra le varie sale operative internazionali attraverso messaggi codificati per evitare possibili attacchi terroristici. Come dichiarato dal direttore Gennaro Capoluongo, il rischio zero non esiste e quindi è importantissimo vigilare ininterrottamente luoghi ed eventi maggiormente a repentaglio.
Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Forestale e Polizia Giudiziaria, esperti di indagini e politica sopranazionale, parlanti ben cinque lingue come l’inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo e l’arabo (presente, fra loro, anche un madrelingua ucraino), hanno nelle mani la sicurezza della nazione italiana. Impegnati nella collaborazione con le Forze dell’ordine mondiali, ne coadiuvano, per di più, il regolare svolgimento delle attività operative. Ovviamente, poche persone non riusciranno a sgominare, forse, la più grande delle associazioni terroristiche mai esistite, ma si spera almeno di riuscire a salvare quante più vite possibili. Quest’ultimo sarebbe il risultato migliore.
Anastasia Gambera
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Anastasia è una studentessa in Scienze e Lingue per la Comunicazione, ama la musica degli anni 70’, 80’ e 90’; possiede, infatti, un repertorio mentale senza eguali. Innamorata pazzamente del suo ragazzo, sassofonista e con la passione per la scrittura, vorrebbe diventare una giornalista, una calciatrice e, forse, anche una mamma spericolata.