Anche se in genere gli inglesi prediligono il tè, dallo scorso 20 Novembre i celebri bus a due piani di Londra si alimentano con un nuovo biocarburante in parte a base di scarti di caffè. Come rivela Il Post, la nuova miscela può mescolarsi al normale diesel senza richiedere alcuna modifica ai motori dei bus, permettendo in compenso di ridurre notevolmente il loro inquinamento. Il carburante sarebbe frutto di una collaborazione fra Shell, Bio-bean, una azienda britannica specializzata nello sviluppo di combustibili derivati dai residui di caffè e Argent Energy, società britannica fornitrice di biodiesel.
Se i dati del New York Times stimano che nel 2015 i circa 10mila bus di Londra avessero impiegato 240 milioni di litri di diesel, Bio-bean ha affermato nei giorni scorsi di aver prodotto al netto 6mila litri di carburante per il momento sufficienti al funzionamento di un solo bus per un anno. I fondi di caffè sono assunti da diversi bar, ristoranti o aziende. Una volta seccati si può procedere a estrarne un olio, che miscelato assieme ad altri biocarburanti e aggiunto al normale diesel permettono di ottenere questo particolare carburante. Il biocarburante ottenuto contiene mediamente anche olio minerale e per il 20% questo olio di caffè. Secondo le parole del fondatore dell’azienda Arthur Kay «È un grande esempio di quel che si può fare quando si pensa ai rifiuti come a un risorsa da sfruttare».
Statisticamente, i londinesi assumono giornalmente 2,3 tazze di caffè per un equivalente di 200mila tonnellate di fondi di caffè utilizzabili, che secondo l’Ansa se dispersi in discariche comporterebbero l’emissione di oltre 126.000 tonnellate di CO2. Bio-bean è anche produttrice di bastoncini combustibili sempre derivati dal caffè, adatti a stufe e camini, un progetto più ampio e concreto quindi per una nuova soluzione energetica più pulita e sostenibile per l’ambiente. Cominciando a preoccuparci della riduzione delle emissioni nocive in atmosfera rivalutando gli scarti in un’ottica di economia circolare, sull’esempio londinese potremmo forse approdare veramente a città “più smart” costruendo un futuro migliore?
Diana Avendaño Grassini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.