L‘Italia ha conquistato un’altra medaglia d’oro, ma stavolta i Giochi Olimpici non c’entrano: il primato è connesso a una graduatoria recentemente stilata dall’Espad (acronimo di European School Survey Project on Alcohol and other Drugs), che ha assegnato al Bel Paese la prima posizione in merito alla diffusione di tabacco, alcol, droghe o altre sostanze psicoattive tra i soggetti in età scolare. Indubbiamente si tratta di un risultato tutt’altro che gratificante, nonché da gettare facilmente in pasto all’opinione pubblica, se si considera che il 37% dei soggetti intervistati ha dichiarato di consumare abitualmente tabacco – il che significa che un adolescente italiano su cinque fuma quotidianamente. Alle spalle dell’Italia si sono piazzate Croazia e Bulgaria con il 33%, mentre bisogna raggiungere la Scandinavia per trovare i Paesi con la percentuale più bassa di fumatori tra i giovani under 17, ovvero la Norvegia (10%) e l’Islanda (6%).
L’indagine è stata effettuata basandosi su un campione di 96.043 soggetti di età compresa tra i 15 e i 16 anni, e provenienti da 35 Paesi europei. Analizzando i dati diffusi dall’Espad emerge un quadro abbastanza incoraggiante sul consumo di sigarette tra i giovani cittadini europei, dato che la percentuale dei fumatori quotidiani è scesa al 12%. Tuttavia, dalle cifre sopraccitate si nota anche in che misura l’andamento in Italia sia alquanto negativo in termini di consumo di sigarette tra gli adolescenti, considerando che nel frattempo è cresciuto pure il numero dei soggetti che accendono la prima sigaretta verso il tredicesimo anno d’età.
È opportuno ricordare che il decreto legge n. 158 del 2012 ha introdotto il divieto di vendita delle sigarette ai minori di 18 anni, innalzando, pertanto, il precedente limite di 16 anni stabilito dal regime fascista nel 1934. Come si è arrivati a questo punto, allora? È forse un segnale di malessere sociale diffuso? Per la verità, si tratta di una combinazione tra diversi aspetti: in primo luogo la mancanza di controlli sulle cattive abitudini degli adolescenti e, in secondo luogo, la carenza di politiche giovanili efficaci in materia di prevenzione. Nel frattempo, quantomeno per limitare i danni nell’immediato, negli ambienti medici sta prendendo sempre più piede l’idea di aumentare il prezzo dei pacchetti di sigarette, in modo da far desistere in qualche maniera coloro i quali sono tentati di acquistarle e consumarle a discapito della propria salute e delle proprie tasche.
Gabriele Mirabella
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Classe ’92, calcio e giornalismo (e la buona tavola) sono il suo “pane quotidiano”. Tra le fantasie più recondite, quella di comparire tra le figurine Panini, pur non avendo mai giocato in Serie A. Ogni tanto si diletta con telecronache improvvisate di match inesistenti, tuttavia gli amici vorrebbero che sostituisse Beppe Bergomi a FIFA. Il suo sogno nel cassetto? Commentare una finale dei Mondiali.